Lo ha annunciato l’assessore Gallera nel corso dell’interrogazione in Consiglio sullo stato dell’arte del percorso di identificazione, presa in carico e gestione delle persone con mutazione genetica Brca 1 e 2. “E’ attivo un tavolo di lavoro di oncologi e genetisti che concluderà a breve i propri lavori e fornirà elementi utili per la formalizzazione di uno specifico percorso regionale entro l’estate”, ha detto Gallera.
“Per Regione Lombardia la prevenzione è un’assoluta priorità, negli ultimi mesi abbiamo messo in campo specifiche misure per allargare l’offerta di programmi di screening oncologici, entro l’estate delibereremo le linee guida per la presa in carico delle donne a rischio ereditario di cancro in tutta la rete lombarda dei centri di senologia e Breast Unit”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera rispondendo oggi in Consiglio regionale all’interrogazione in question time “Stato dell’arte del percorso di identificazione, presa in carico e gestione delle persone con mutazione genetica Brca 1 e 2, sane o con neoplasie associate”.
“In tema di screening oncologici – ha spiegato Gallera – abbiamo già provveduto, lo scorso aprile, ad aggiornare le fasce di età target dei programmi di screening oncologici ampliandole su tutto il territorio regionale per lo screening mammografico da 50-69 anni a 45-74 anni e per lo screening del colon retto da 50-69 anni a 50-74 anni. Per quanto riguarda il cancro della cervice uterina, già a partire dal 2015, si è dato avvio al percorso per l’implementazione dell’utilizzo del test per la ricerca del Dna del papilloma virus umano (Hpv-Dna test) come test primario per la prevenzione del tumore della cervice uterina nelle donne della fascia di età 30 – 64 anni. È in corso l’istruttoria per la messa a sistema su scala regionale di tale programma di screening”.
“Per quanto riguarda l’adozione di indirizzi regionali programmatori per il rischio eredo – familiare di tumore della mammella – ha sottolineato – confermiamo l’attenzione dell’Assessorato sulla tematica della qualità dei centri di senologia e di presa in carico dei soggetti a rischio. In Lombardia abbiamo una rete importante di Breast Unit e centri senologici, stiamo lavorando alla definizione di linee guida per una presa in carico adeguata della donna presso questi centri”.
“Abbiamo stilato – ha aggiunto l’assessore – una check list finalizzata a conoscere il livello organizzativo e gli aspetti gestionali dei singoli centri, in modo che siano le aziende stesse a evidenziare le necessità del territorio e ci restituiscano una fotografia reale della rete lombarda. A questa attività seguirà una restituzione delle risultanze anche in eventi aperti ai cittadini”.
“Al riguardo – ha evidenziato ancora Gallera – è attivo anche un tavolo di lavoro di oncologi e genetisti che concluderà a breve i propri lavori e fornirà elementi utili per la formalizzazione di uno specifico percorso regionale entro l’estate”.
“L’organizzazione della rete lombarda – ha concluso – ci permetterà di offrire ai soggetti ad alto rischio la personalizzazione dei programmi di sorveglianza volti alla diagnosi precoce, opzioni preventive e trattamento terapeutico individualizzato in caso di malattia. Ci permetterà inoltre di identificare, nelle famiglie in cui venga identificata una mutazione nei geni predisponenti, i famigliari negativi all’analisi genetica che possano quindi essere esclusi dai programmi di sorveglianza intensiva, con un indubbio vantaggio psicologico nonché in termini di appropriata allocazione di risorse e di impatto sulla salute pubblica”.
Da QS