Sono 1milione al giorno le nuove infezioni a livello globale. In Italia la fascia d’età più a rischio è quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni. E proprio ai giovani si rivolge la campagna di Comunicazione “IST, conoscerle per prevenirle”. Sette le patologie trattate, quelle a maggior incidenza, e per ciascuna vengono spiegate le modalità di contagio, i possibili sintomi (spesso le Ist sono asintomatiche), gli strumenti di prevenzione, diagnosi e terapia.
Un milione di nuove infezioni al giorno: è questa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, l’incidenza delle IST, le infezioni sessualmente trasmissibili. In Italia, la fascia d’età più a rischio è quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni, che spesso non sono informati sulla possibilità di contrarre queste infezioni, sulle più efficaci modalità di prevenzione, sulle possibili terapie. E proprio ai giovani si rivolge la campagna di Comunicazione “IST, conoscerle per prevenirle”, messa in campo dal Ministero della Salute insieme alla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
Tre le fasi della campagna: primo step, la stampa di pieghevoli e locandine da distribuire negli studi dei pediatri, dei medici di medicina generale, degli specialisti, presso gli Ordini dei medici, nelle farmacie e presso le ostetriche. Sette le patologie trattate, quelle a maggior incidenza, e per ciascuna le modalità di contagio, i possibili sintomi (spesso le Ist sono asintomatiche), gli strumenti di prevenzione, diagnosi e terapia: HIV/AIDS, Papilloma Virus, Epatiti virali, Sifilide, Uretriti e cerviciti da Chlamydia, Gonorrea, Herpes genitale. Inoltre, le modalità di prevenzione valide per tutte le Ist e l’invito a rivolgersi al medico o a chiamare il Telefono Verde Aids/Ist dell’Istituto Superiore di Sanità 800861061.
Il secondo passo della campagna consisterà in una App scaricabile gratuitamente dai principali store; a conclusione, la trasmissione di uno spot-video.
“Verso le malattie sessualmente trasmissibili c’è a volte, nei giovani, un meccanismo di ‘rimozione’, come se la possibilità di essere contagiati non li riguardasse – spiega Roberta Chersevani, presidente Fnomceo e responsabile del progetto -. Da qui l’intento di diffondere, su un argomento tanto delicato quanto attuale, informazioni basate sull’evidenza medica, al fine di promuovere, soprattutto presso la popolazione giovanile, la cultura di una consapevole sessualità e l’adozione di abitudini salutari e di atteggiamenti responsabili”.
Da QS