La ricerca ha avuto il compito di indagare il tema dell’aderenza terapeutica presso la popolazione italiana in previsione del 4° Congresso Nazionale di Onda.
L’indagine svolta da Fondazione Onda, in collaborazione con Elma Research, ha avuto l’obiettivo di indagare il tema dell’aderenza terapeutica presso la popolazione italiana, esplorando le terapie continuative assunte (quante, per quale motivo, modalità di assunzione e grado di autonomia). L’impatto sui diversi ambiti della propria vita, le difficoltà incontrate nell’assunzione corretta e infine l’impatto del Covid-19 sull’aderenza alle terapie.
Il target di riferimento per l’indagine sono stati uomini e donne maggiorenni. Precisamente è stato redatto da Elma Research un questionario di ricerca verso 558 persone.
Il campione raggiunto ha affermato di assumere mediamente 2 terapie continuative, prevalentemente orali e domiciliari. La natura dei farmaci assunti e l’età media degli intervistati (52 anni) li rende quasi totalmente autonomi nell’assunzione delle terapie continuative .
Questo ha generato un impatto dell’assunzione della terapia continuativa sulla vita dei pazienti nel complesso molto moderato . La sfera che ne risente maggiormente è quella dell’umore (il 46 % del campione riferisce che ci sia stata una qualche forma di interferenza, seppure non eccessiva) .
Tuttavia sono emersi 2 aspetti fondamentali:
1) Si evidenziano importanti differenze sulla base del numero di terapie continuative assunte: all’aumentare delle terapie assunte aumenta in modo significativo la percezione di un impatto negativo sulla propria vita e di difficoltà nel portarle avanti in modo ottimale.
2) Sebbene il campione intervistato affermi che le terapie continuative abbiano un impatto molto moderato sulla propria vita, l’aderenza alle stesse non è ottimale: Infatti il 23% ha abbastanza o molte difficoltà a portare avanti la propria terapia continuativa e il 29% ha dimenticato di assumere la terapia almeno una volta nella settimana precedente all’intervista.