Il tumore della prostata è il primo per incidenza nella popolazione maschile. La diagnosi precoce e il tempestivo accesso ai percorsi specialistici multidisciplinari dedicati rappresentano le principali sfide su cui concentrare gli sforzi.
Il Piano europeo di lotta contro il cancro, presentato nel 2021, e la Raccomandazione del Consiglio relativa al rafforzamento della prevenzione attraverso l’individuazione precoce: un nuovo approccio dell’UE allo screening dei tumori, che sostituisce la raccomandazione 2003/878/CE, pubblicata nel novembre 2022, sollecitano una maggiore attenzione verso la diagnosi precoce con l’obiettivo di ridurre la mortalità e le diseguaglianze, aggiornando le indicazioni per lo screening del carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto ed estendendo lo screening organizzato anche ad altri tumori, tra cui quello della prostata. Rispetto a quest’ultimo, il documento europeo raccomanda un impegno specifico, invitando i paesi a prendere in considerazione un approccio graduale, che comprenda la sperimentazione e ulteriori ricerche per valutare la fattibilità e l’efficacia dell’attuazione di programmi organizzati.
Obiettivo dell’incontro è stato dare seguito al dibattito avviato in occasione della conferenza stampa dello scorso 1° marzo, in occasione della quale è stato presentato un documento rivolto alle Istituzioni che, partendo dalle Raccomandazioni europee, identifica le possibili traiettorie di intervento per promuovere una corretta informazione e facilitare l’accesso alla diagnosi precoce, declinandolo a livello regionale.