La malattia interessa più le donne (121.964) che gli uomini (50.233). Il 48 % è concentrato al Nord, il 22% al Centro, il 19% al Sud e l’11% nelle Isole. La Regione dove risiedono più celiaci risulta la Lombardia, con 30.541 soggetti, seguita da Lazio con i suoi 17.355 e Campania con 15.509 celiaci. LA RELAZIONE
Ad oggi in Italia nel 2014 risultano 172.197 celiaci di cui il 48% è concentrato al Nord, il 22% al Centro, il 19% al Sud e l’11% nelle Isole. Un numero in crescita di circa il 15% rispetto ai numeri del 2012 quando erano 148.662. La Regione dove risiedono più celiaci risulta la Lombardia, con 30.541 soggetti, seguita da Lazio con i suoi 17.355 e Campania con 15.509 celiaci. La popolazione celiaca, per la natura autoimmunitaria della malattia, risulta interessare più le donne (121.964) che gli uomini (50.233) con un rapporto medio Maschi:Femmine di 1:2 che in alcune regioni arriva a 1:3. Questi alcuni numeri della Relazione annuale 2014 al Parlamento sulla celiachia redatta dal Ministero della Salute.
Nel report si evidenzia come “dal confronto dei dati relativi al triennio 2012-2014 emerge, al netto di alcuni casi particolari riconducibili a nuove modalità di acquisizione dei dati, un netto e costante incremento del numero di celiaci in tutte le realtà regionali e provinciali”. Stanziati 934 mila euro per la distribuzione di pasti senza glutine nelle mense delle strutture scolastiche, ospedaliere e pubbliche e 42 mila euro per formazione dei ristoratori.
“La salute – si legge nella Relazione – è un diritto di ogni individuo ed è importante fornire ai cittadini tutte le informazioni che possano contribuire a renderli consapevoli e a promuovere comportamenti utili alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alla cura delle principali patologie. E’ con questo spirito che anche quest’anno è stata realizzata la Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia, particolarmente ricca di novità importanti, soprattutto sul piano diagnostico.
La celiachia è una malattia autoimmune che si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’assunzione del glutine e colpisce in proporzione più le donne che gli uomini. Dopo la diagnosi, saper gestire la propria condizione di celiaco è il punto di partenza per poter organizzare la propria giornata e la propria vita sociale in modo consapevole e sereno. Dopo la diagnosi, saper gestire la propria condizione di celiaco è il punto di partenza per poter organizzare la propria giornata e la propria vita sociale in modo consapevole e sereno.
Partendo da una buona educazione alimentare di base, senza allarmismi e senza medicalizzare la dieta, e affiancando una corretta analisi dell’etichetta su cui sono riportati ingredienti, allergeni e profilo nutrizionale dei prodotti oggi è possibile acquistare in modo autonomo e corretto qualsiasi alimento.
La garanzia di poter disporre di alimenti sicuri per i celiaci è estesa anche alla ristorazione scolastica, ospedaliera e pubblica dove oggi è possibile usufruire di una lista degli ingredienti per ciascun piatto ed identificare quelli senza glutine. A contribuire a tale servizio nella ristorazione ci sono gli operatori del settore alimentare, che ogni anno vengono formati e aggiornati per lavorare al meglio il “senza glutine”. Con l’aumento della diffusione delle informazioni, della consapevolezza della collettività, della sensibilità delle aziende e degli operatori e avendo una normativa sempre più attenta al consumatore oggi finalmente è meno gravoso il peso della celiachia per i celiaci e per le loro famiglie”.