Parte oggi in tutto il mondo l’iniziativa per la riduzione del sale promossa dal WASH. Nell’ambito del progetto sono stati sottoscritti accordi volontari con l’industria alimentare e con le principali associazioni nazionali dei panificatori artigianali per ridurre il contenuto di sale in una ampia gamma di prodotti disponibili sul mercato, a partire dal pane.
Dal 29 febbraio al 6 marzo ricorre la settimana mondiale per la riduzione di sale promossa dal WASH (World Action on Salt & Health), associazione mondiale con partner in 95 Paesi, i cui obiettivi sono in linea con quelli del Programma Guadagnare Salute, promosso dal Ministero della Salute.
La Giornata nasce per sensibilizzare i consumatori sulla diffusa presenza di sale nascosto, consumato in grandi quantità fin dall’infanzia e sui danni causati dall’abuso. Negli ultimi anni la consapevolezza dei cittadini è aumentata e molti si sforzano di ridurne il consumo, modificando positivamente il proprio stile alimentare.
L’iniziativa è dovuta all’impegno congiunto del Ministero della Salute, attraverso il Programma Guadagnare salute, con organizzazioni non governative come la SINU (Società italiana di nutrizione clinica) e il gruppo intersocietario MenoSalePiùSalute, dell’ISS (Istituto superiore di sanità) e delle Regioni, nonché alla collaborazione dell’industria alimentare e di alcune aziende di ristorazione collettiva.
Il Ministero della Salute ha sostenuto alcuni progetti che hanno consentito la raccolta di informazioni sulle abitudini dei cittadini italiani di ogni età riguardo il consumo di sale e la sperimentazione di interventi di comunità. Nell’ambito di Guadagnare Salute, inoltre, sono stati sottoscritti accordi volontari con l’industria alimentare e con le principali associazioni nazionali dei panificatori artigianali per ridurre il contenuto di sale in una ampia gamma di prodotti disponibili sul mercato, a partire dal pane, la prima fonte di sale nell’alimentazione degli Italiani.
Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, tra gli obiettivi che devono essere perseguiti da tutte le Regioni, prevede la riduzione del sale, quale azione prioritaria per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili.
“La direzione corretta è stata intrapresa – dicono gli organizzatori del Ministero in un comunicato -, ma occorre proseguire con tenacia nelle azioni programmate per conseguire i risultati auspicati. Siamo ancora molto lontani, infatti, dal raggiungere l’obiettivo posto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) di un consumo individuale di sale non superiore a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio). Il consumo medio quotidiano di un Italiano adulto è oggi, secondo i dati dei progetti CCM, pari a 11 grammi per gli uomini e 9 per le donne, nettamente superiore ai valori raccomandati dall’OMS”.