A essere colpiti dalla cefalea sono 6 milioni di italiani, la maggior parte donne. Si tratta di una patologia neurologica invalidante, che con la legge sulla cefalea primaria cronica (n.81 del 2020) è stata riconosciuta a tutti gli effetti come una “malattia sociale”.
Sul piatto ci sono in totale 10 mln di euro, per il 2023 e il 2024, necessari alla realizzazione dei progetti regionali per sperimentare metodi innovativi di presa in carico dei pazienti colpiti da cefalea primaria cronica, “accertata da almeno un anno con diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante”.
A indicare le coordinate da seguire per garantire in tutto il paese l’omogeneità e l’efficacia delle cure e la messa a terra dei progetti sperimentali, sono le linee di indirizzo, contenute nel decreto del ministero della Salute. https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1676463128.pdf
I progetti regionali dovranno avere durata biennale ed essere approvati dalle Giunte regionali entro e non oltre la fine del 2023 e presentati alla Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute. Al termine del periodo di sperimentazioni, le Regioni dovranno poi tirare le somme e presentare entro il 31 gennaio del 2025 una relazione finale dei risultati raggiunti che saranno valutati dal ministero