Fondazione Onda, da sempre interessata a garantire un equo stato di salute tra uomo e donna, ha svolto un’indagine per approfondire il tema della violenza contro gli operatori sanitari e sugli stereotipi di genere all’interno di alcuni ospedali lombardi che hanno aderito all’evento “Progettare la parità in Lombardia 2019”.
Gli obiettivi primari della ricerca, svolta grazie al contributo di Elma Research, sono volti a misurare gli episodi di violenza verso gli operatori sanitari e le figure a contatto con il pubblico all’interno degli ospedali.
Sul tema degli stereotipi di genere, lo scopo principale è stato quello di indagare la presenza di eventuali stereotipi all’interno delle strutture ospedaliere e la loro influenza sul percorso lavorativo.
L’analisi dei risultati conclusivi del progetto, evidenzia come la genitorialità sia un tema sensibile quando vi è la necessità di conciliare famiglia e lavoro.
In riferimento a ciò, gli uomini appaiono sicuri e tranquilli nello svolgimento della professione, indifferenti verso lo stato genitoriale di “papà”. Le donne, al contrario, risultano maggiormente preoccupate dal diventare “mamme”; la ricerca dimostra che almeno 2 donne su 5, una volta tornate sul posto di lavoro, sono rimaste penalizzate, sul fronte di crescita professionale, di turni lavorativi, mansioni svolte e a livello salariale.
Per quanto concerne il tema della violenza verso il personale ospedaliero, 8 intervistati su 10 hanno subito o assistito ad almeno un episodio di violenza, maggiormente quella verbale senza distinzioni di genere. Maleducazione, urla e disprezzo da un lato e schiaffi, graffi e strattonamenti dall’altro sono stati gli episodi più frequenti.
I pazienti di sesso maschile risultano esser gli attori principalmente coinvolti e in ambito di violenza verbale anche familiari e caregivers.
La violenza proviene dallo stato di agitazione e dalla percezione di mancata assistenza dovuta ai lunghi tempi d’attesa.
Frustazione, rabbia, disagio, disgusto e odio sono soltanto alcune delle emozioni provate più frequentemente dalle vittime.
Il personale ospedaliero appare insicuro e svalutato professionalmente al seguito delle violenze subite e soltanto una minoranza di essi si sentirebbe in grado di affrontare un altro episodio di violenza. Le donne sono le più insicure.
Per la prevenzione di questi spiacevoli episodi, si consiglia lo svolgimento di corsi di formazione specifici per affrontare il problema. E’ importante fornire supporto psicologico alle vittime di violenza fisica e/o verbale, sostenendo i dipendenti sul fronte lavorativo e personale. Infine appare fondamentale promuovere e diffondere una maggiore cultura di genere rivolta ad ogni livello professionale.