La medicina di genere, come sostiene il Comitato Nazionale di Bioetica, riconosce “insieme alle differenze biologiche, quelle culturali, ambientali e sociali tra uomini e donne, diventando una risorsa importante al servizio dell’equità e dell’appropriatezza di cura per le donne e per gli uomini. Tale approccio supera la visione tradizionale di una uguaglianza che annulla la differenza tra maschile e femminile, garantendo che a ogni persona vengano offerte opportunità di salute non solo migliori ma anche personalizzate e differenti”.
L’innovazione nella medicina di genere, anche grazie all’IA e alla crescente digitalizzazione dei dati sanitari, è un’opportunità straordinaria per migliorare la ricerca, la diagnosi, il trattamento, la personalizzazione e la qualità delle cure. Anche attraverso il ripensamento trasversale e multidisciplinare della formazione dei professionisti della salute nello studio e nell’applicazione delle diverse specialità mediche, nella ricerca scientifica e nell’uso efficace delle tecnologie digitali, come auspicato dal Comitato Nazionale per la Bioetica.
L’obiettivo dell’evento del 4 marzo, cui parteciperà come ospite e relatrice anche Francesca Merzagora presidente di Fondazione Onda ETS, è presentare l’attività dell’industria e rafforzare la collaborazione tra Istituzioni, università e ricerca, professionisti della salute e industria, per accelerare il cambiamento in atto.
La Medicina di Genere nell’era dell’IA: come l’IA può contribuire a comprendere le differenze di genere nella diagnosi, nelle risposte ai trattamenti e nella prevenzione.
Formazione Universitaria in Medicina di Genere e Salute Digitale: integrare medicina di genere e competenze digitali nei percorsi di laurea in medicina e nelle sue specializzazioni e tra i professionisti della salute.