Anoressia, bulimia, binge eating disorder: i disturbi alimentari hanno subito un incremento del 30% nell’ultimo anno, con un abbassamento della fascia di età (13-16 anni).
I disturbi dell’alimentazione sono espressione di un disagio profondo e radicato che ruba il tempo, le energie, il divertimento e la spensieratezza di molti giovani ragazzi.
Quest’anno vogliamo raccontarvi una storia di successo, quella di Giorgia Bellini, che per 8 anni ha sofferto di un disturbo del comportamento alimentare che ha segnato in modo determinante la sua vita.
Oggi Giorgia è guarita e racconta con orgoglio e coraggio il suo percorso di rinascita nella speranza che il suo successo di oggi possa essere quello di tanti altri domani.
La risposta è no. Il primo passo è vincere il senso di colpa e la vergogna e chiedere aiuto. Condividere con le persone che sono vicine. È poi fondamentare rivolgersi a centri che si avvalgono di un approccio multidisciplinare che prevede la collaborazione integrata di diverse figure terapeutiche come:
L’obiettivo è quello di realizzare un programma personalizzato adatto alle specifiche esigenze.
“A un certo punto, però, la spinta, la voglia di dire basta e riprendere in mano le redini di una vita che era diventata sopravvivenza, è arrivata in seguito al momento più buio della sua esistenza. Ho deciso di chiedere aiuto quando ho toccato il fondo, quando mi sono stufata di trascorrere le mie giornate ad abbuffarmi e a vomitare, a stare chiusa in casa, senza stimoli. Andavo a scuola, tornavo e dormivo. Poi mangiavo e vomitavo, questa era la mia routine. A un certo punto volevo anche abbandonare la scuola. Anche i miei genitori sembrava che si fossero abituati alla situazione.”