Questo il principale risultato di un’azione congiunta che ha unito allo stesso tavolo l’Inps, l’associazione aBRCAdaBRA, nata per rappresentare i bisogni delle persone portatrici della mutazione Brca, e la Favo. Le persone portatrici delle mutazioni Brca sono esposte al rischio di sviluppare in giovane età tumori al seno, all’ovaio, e all’endometrio, oltre ad altre neoplasie. Alle donne sane che scelgono la chirurgia di riduzione del rischio verrà riconosciuta una determinata percentuale di invalidità civile.
Anche alle donne portatrici delle mutazioni Brca1 e Brca2, che sceglieranno la chirurgia preventiva da sane, senza quindi aver sviluppato la malattia, sarà riconosciuta una corretta percentuale d’invalidità. È questo il principale risultato di un’azione congiunta che ha unito allo stesso tavolo l’Inps, l’associazione aBRCAdaBRA, nata per rappresentare i bisogni delle persone portatrici della mutazione Brca, e la Favo, la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia. Un lavoro congiunto per riconoscere una tutela sia alle persone sane che devono convivere con un elevato rischio di ammalarsi di tumore lungo il corso della loro vita , sia a quelle che, già malate oncologiche, affrontano rischi aggiuntivi di salute a causa della mutazione genetica Brca.
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