Le statistiche documentano come l’ictus, per lungo tempo considerato una malattia tipica dell’anziano, sia in crescita fra i giovani. Le cause sono da ricercarsi nella crescente diffusione dei principali fattori di rischio, quali fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà, sovrappeso, abuso di alcool e uso di droghe. Come per le malattie cardiache, le donne hanno scarsissima consapevolezza di questa malattia ed erroneamente pensano di essere più protette rispetto agli uomini, sottovalutandone in molti casi i primi campanelli di allarme. Eppure il 43% degli ictus colpisce le donne e ben il 61% delle morti per ictus è da attribuire al genere femminile.
Nelle donne questa patologia uccide il doppio del tumore mammario e si calcola che una donna su cinque avrà un ictus nell’arco della sua vita (per gli uomini 1 su 6). Alcuni fattori di rischio, come la gravidanza, l’uso di contraccettivi orali o della terapia ormonale sostitutiva, sono specifici della donna; altri, come l’emicrania con aura, la sindrome metabolica, la fibrillazione atriale, sono comunque molto più comuni nelle donne. Tra le donne sono in particolare ad alto rischio le giovani fumatrici che fanno uso di contraccettivi orali: agli effetti nocivi del fumo sui vasi sanguigni e sulla pressione arteriosa (peraltro ben maggiori nel sesso femminile poiché il metabolismo della nicotina è più veloce) si aggiungono quelli prodotti dall’assunzione protratta degli ormoni (estrogeni) che, come noto, rappresentano un fattore di rischio per la formazione di trombi.