La transizione alla genitorialità rappresenta un periodo sensibile all’interno del ciclo di vita individuale e famigliare e può far emergere sia risorse personali e/o famigliari, sia aspetti di crisi e di problematicità.
La possibilità di autodeterminarsi, il senso di autoefficacia, l’espressione di competenze sono fattori protettivi rispetto all’insorgenza di disagio psichico. Nelle donne i disordini mentali esordiscono soprattutto in gravidanza e nel primo anno dopo il parto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce con accezione allargata “periodo perinatale”.
In questo periodo 1 donna su 5 è affetta da una condizione relativa alla salute mentale che, nella maggioranza dei casi, può essere gestita con il sostegno ricevuto da reti amicali e famigliari e da altre donne (peers) o in occasione delle visite nell’ambito dell’assistenza materno-infantile (WHO 2022; Pezley L 2022).
Qualunque sia il livello di disagio mentale, risulta determinante che l’ambiente o il servizio sanitario, che supporta la donna, fornisca un’assistenza, che garantisca il rispetto (anche per quanto riguarda la riservatezza sulle informazioni cliniche che la riguardano) e che la protegga da ogni forma di stigma relativo alle sue condizioni mentali.
Durante la 4° Conferenza Nazionale sull’allattamento è stato presentato il position statement “Allattamento e promozione della salute materno-infantile: focus sulla salute mentale”.
Questo documento è stato ideato e predisposto dal Tavolo Tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’ Allattamento del Ministero della Salute (TAS) e dall’UNICEF Italia, con il contributo di Società Italiana di Psichiatria (SIP), Società Italiana di Neurologia (SIN), Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE), Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), Ordine Psicologi del Lazio.
Il documento è consultabile qui sotto nella sezione Download.