L’indagine ha avuto l’obiettivo di indagare la frequenza e l’impatto delle complicanze funzionali della chirurgia prostatica sulla qualità di vita dei pazienti e di comprendere come gli specialisti gestiscono tali aspetti sia a livello informativo sia a livello pratico.
Per raggiungere questi obiettivi, l’indagine si è articolata in due fasi: una quantitativa e una qualitativa.
Nella fase quantitativa, sono stati intervistati 151 uomini che avevano subito un intervento chirurgico alla prostata a causa di un tumore, nell’arco di 1 a 3 anni precedenti l’intervista.
Nella fase qualitativa, sono state condotte interviste in profondità, online, con 13 urologi specializzati nel trattamento chirurgico del carcinoma prostatico.
Uno dei risultati rilevanti dell’indagine è stato il fatto che non tutti i pazienti affrontano apertamente con lo specialista le complicanze funzionali riscontrate dopo la prostatectomia. In alcuni casi, gli specialisti stessi sembrano poco proattivi nell’iniziare la discussione su queste problematiche, lasciando i pazienti a cercare informazioni altrove. Per questo motivo, la maggior parte dei pazienti cerca informazioni in modo autonomo online.
L’urologo è percepito dai pazienti come il principale referente e responsabile della gestione della loro situazione, anche nel follow-up delle complicanze funzionali. Ciò sottolinea l’importanza del ruolo dell’urologo nella continuità della cura e del supporto per i pazienti sottoposti a prostatectomia.
Tuttavia, l’indagine ha rivelato che non tutti i pazienti che sviluppano una complicanza funzionale ricevono un trattamento adeguato. Il 33% dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35% dei pazienti con disfunzione erettile non ha ricevuto alcun tipo di trattamento, indicando una possibile carenza nella gestione di queste problematiche.
Infine, è emerso che, nonostante l’informazione fornita nella maggior parte dei casi, i pazienti attualmente affetti da complicanze funzionali avrebbero comunque voluto saperne di più riguardo a come affrontare e gestire al meglio queste problematiche. Ciò suggerisce un bisogno di migliorare la comunicazione tra i pazienti e gli specialisti per garantire una migliore qualità di vita ai pazienti, soprattutto a coloro che soffrono di incontinenza urinaria, il cui disagio risulta essere maggiore.
Lo studio è stato di grande importanza poiché ha fornito informazioni preziose per migliorare la qualità dell’assistenza ai pazienti sottoposti a chirurgia prostatica e per adottare strategie più efficaci per gestire le complicanze funzionali che possono insorgere dopo l’intervento.
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