In vista della Giornata che ricorre domani, i dentisti italiani lanciano una campagna rivolta ai cittadini sulla Sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno, un disturbo caratterizzato da ripetute pause nella respirazione durante il riposo notturno dovute all’ostruzione delle vie aeree che può causare danni anche gravi alla salute, come infarto, ipertensione e cardiopatie. Ne soffrono 2 mln di italiani che spesso non ne sono consapevoli.
Russamento, sonnolenza diurna, perdita di attenzione e sensazione di stanchezza, sono solo alcuni dei sintomi di una patologia di cui in Italia soffrono, spesso senza esserne consapevoli, circa 2milioni di persone. È la Sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome – OSAS), un disturbo caratterizzato da ripetute pause nella respirazione durante il riposo notturno dovute all’ostruzione delle vie aeree che può causare danni anche gravi alla salute, come infarto, ipertensione e cardiopatie, e determinare un sensibile peggioramento della qualità della vita.
In minor misura rispetto agli adulti, a esserne affetti sono anche i bambini, non solo per patologie respiratorie primarie ma anche a causa di alterazioni delle strutture cranio-facciali come per esempio il palato stretto.
In occasione della nona edizione della Giornata Mondiale del Sonno, che quest’anno ricorre il 18 marzo, Fondazione ANDI – Associazione Nazionale Dentisti Italiani lancia la campagna di sensibilizzazione “Allarme apnee notturne” con lo scopo di portare all’attenzione delle persone questa patologia per la cui diagnosi e cura anche la figura del medico dentista è fondamentale.
I pazienti spesso non sono in grado di riconoscere i sintomi tipici dell’OSAS, ma ancora più spesso li sottovalutano o non pensano che facciano parte di una vera e propria patologia e, soprattutto, non sanno a chi rivolgersi per diagnosticarla o curarla.
“Grazie a questa campagna – scrivono dall’ANDI in una nota – sapranno di poter interpellare il proprio dentista ANDI per riceverne informazioni corrette e per prendere parte a vere e proprie campagne di screening effettuate con test appositi, a seguito dei quali i casi positivi saranno rinviati a centri specialistici per esami più approfonditi e per la definizione di eventuali terapie”.
Per poter essere maggiormente efficaci, inoltre, i dentisti ANDI partecipano a uno specifico progetto di formazione su odontoiatria e disturbi del sonno.
“L’approccio a questa sindrome – prosegue la nota -, che vede coinvolti diversi apparati, deve necessariamente essere multidisciplinare con il coinvolgimento del medico specialista in medicina del sonno, dello pneumologo, del neurologo, dell’otorino-laringoiatra e del cardiologo. Oggi anche l’odontoiatra può avere un ruolo importante come “sentinella diagnostica” provvedendo, per quanto di competenza, alla presa in carico terapeutica di chi è soggetto alle apnee ostruttive”.