Le statistiche documentano come l’ictus, per lungo tempo considerato una malattia tipica dell’anziano, sia in crescita fra i giovani. Le cause sono da ricercarsi nella crescente diffusione dei principali fattori di rischio, quali fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà, sovrappeso, abuso di alcool e uso di droghe. Come per le malattie cardiache, le donne hanno scarsissima consapevolezza di questa malattia ed erroneamente pensano di essere più protette rispetto agli uomini, sottovalutandone in molti casi i primi campanelli di allarme. Eppure il 43% degli ictus colpisce le donne e ben il 61% delle morti per ictus è da attribuire al genere femminile.
Nelle donne questa patologia uccide il doppio del tumore mammario e si calcola che una donna su cinque avrà un ictus nell’arco della sua vita (per gli uomini 1 su 6). Alcuni fattori di rischio, come la gravidanza, l’uso di contraccettivi orali o della terapia ormonale sostitutiva, sono specifici della donna; altri, come l’emicrania con aura, la sindrome metabolica, la fibrillazione atriale, sono comunque molto più comuni nelle donne. Tra le donne sono in particolare ad alto rischio le giovani fumatrici che fanno uso di contraccettivi orali: agli effetti nocivi del fumo sui vasi sanguigni e sulla pressione arteriosa (peraltro ben maggiori nel sesso femminile poiché il metabolismo della nicotina è più veloce) si aggiungono quelli prodotti dall’assunzione protratta degli ormoni (estrogeni) che, come noto, rappresentano un fattore di rischio per la formazione di trombi.

Approfondimenti

L’ictus è un disturbo della circolazione del sangue nel cervello.  Può essere di origine ischemica (85%), conseguente all’occlusione di un’arteria a causa di un embolo o trombo, o emorragica (15%) per la rottura di un vaso sanguigno.
I sintomi di allarme, che esordiscono improvvisamente, sono:

  • cefalea violenta;
  • perdita di forza o sensibilità a un arto o a metà corpo (con deviazione della bocca);
  • difficoltà a mantenere equilibrio;
  • confusione mentale;
  • difficoltà a parlare;
  • disturbi visivi.

In sintesi, ecco le raccomandazioni contenute nelle linee guida elaborate dall’American Heart Association/American Stroke Association e pubblicate nel febbraio 2014:

  • Tutte le donne che hanno una storia pregressa di preeclampsia dovrebbero regolarmente essere controllate rispetto al rischio di pressione alta: aver sviluppato una pre-eclampsia durante la gravidanza si associa a un raddoppio del rischio di ictus, anche se i valori pressori dopo il parto tornano alla normalità.
  • Nelle donne con una storia d’ipertensione prima della gravidanza è opportuno valutare l’opportunità  di una terapia con aspirina a basso dosaggio e/o una supplementazione con calcio per diminuire i rischi di pre-eclampsia. Le linee guida raccomandano, inoltre, di prendere in considerazione un antipertensivo nelle gestanti con una pressione alta moderata (150-159 mmHg/100-109 mmHg); la terapia antiipertensiva deve sempre essere prescritta nei casi di ipertensione grave (≥160/110 mmHg o superiore).
  • La combinazione ipertensione arteriosa e assunzione di pillola contraccettiva aumenta il rischio di ictus: prima di iniziare la  terapia anticoncezionale le donne dovrebbero essere sempre sottoposte a screening per misurare i valori pressori.
  • Le donne dovrebbero astenersi dal fumo: fumare e contemporaneamente assumere la pillola anticoncezionale incrementa il rischio di ictus; tale rischio aumenta in associazione alla presenza di attacchi di emicrania con aura.
    Poiché la fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca piuttosto frequente nella popolazione, in particolare nelle donne in età avanzata, che aumenta di ben 5 volte il rischio di ictus,  tutte le donne over 75 anni dovrebbero eseguire annualmente un elettrocardiogramma di controllo e/o di utilizzare misuratori di pressione che rilevino la fibrillazione atriale.

Informazioni

Consulta il sito www.bollinirosa.it

ALICe – Associazione lotta ictus cerebrale

Indirizzo

Via Arrigo Davila, 16/C 00179 ROMA

Sito web

http://www.aliceitalia.org

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