La proteina AKAP4 potrebbe rappresentare un valido marcatore biologico per rilevare la presenza del carcinoma polmonare non a piccole cellule, la più diffusa forma di cancro al polmone. Così, un semplice test sul sangue potrebbe in futuro semplificare lo screening annuale della malattia effettuato tramite Tac a basso dosaggio. Necessari ulteriori studi per confermare l’accuratezza del nuovo biomarcatore. Lo studio su Oncotarget.
Un gruppo di scienziati ha identificato una proteina nel sangue che potrebbe permettere di far rilevare la presenza di ‘cancro del polmone non a piccole cellule’ in maniera efficace. La proteina in questione è la AKAP4 e potrebbe rappresentare un valido marcatore biologico per lo screening di questo tumore effettuato tramite test sul sangue. Lo studio, condotto dai ricercatori del Wistar Institute e del Valley Health System, è pubblicato su Oncotarget. Lo studio è stato guidato da Qihong Huang, M.D., Ph.D., professore associato nel Tumor Microenvironment and Metastasis Program presso il Wistar Institute e primo autore dello studio.
Il cancro del polmone definito non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta circa l’85% di tutti i casi di cancro polmonare. Il tasso di sopravvivenza a distanza di cinque anni dalla diagnosi aumenta in maniera radicale se la diagnosi viene effettuata precocemente e in particolar si attesta al 49% se la malattia viene rilevata nella sua prima fase di sviluppo. Proprio per questo, lo screening rappresenta uno strumento importante e raccomandato per individuare precocemente la malattia.
I ricercatori riferiscono che questo nuovo potenziale biomarcatore fornirebbe una modalità meno invasiva, più accurata e semplificata, rispetto all’attuale scan ‘low-dose’ Tc (Tac a basso dosaggio), per effettuare lo screening di questa diffusa forma di cancro. Gli esperti sottolineano la necessità uno studio più ampio e solido per confermare l’accuratezza di questa proteina biomarcatore nell’evidenziare la presenza della malattia. L’eventuale conferma potrebbe portare allo sviluppo di semplici test sul sangue per uno screening annuale.
Infatti, nel 2013 lo screening annuale è stato raccomandato dalla US Preventive Services Task Force, un gruppo di esperti di salute pubblica, ai pazienti di età compresa tra 55 e 80 anni fumatori o ex fumatori e/o ad elevato rischio di sviluppare il cancro al polmone.
Il risultato odierno ha preso spunto da un precedente studio, condotto dal Dottor Ganepola A.P. Ganepola (Direttore medico della ricerca all’Okonite Research Center del Valley Health System e del Center for Cancer Research and Genomic Medicine), che aveva individuato un biomarcatore per il cancro al pancreas.
Nello studio, i ricercatori hanno messo a fuoco gli ‘antigeni del Cancro-testicolo’, un gruppo di antigeni cancro-associati, che vengono spesso rintracciati nelle cellule tumorali che circolano nel sangue. Dopo aver analizzato 116 antigeni di questo gruppo, i ricercatori hanno identificato nella proteina AKAP4 un potenziale biomarcatore che potrebbe distinguere in maniera efficace i casi di cancro al polmone non a piccole cellule dai casi in cui la malattia non è presente.
I ricercatori hanno comparato 264 campioni di sangue di pazienti con carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) con 135 campioni di controllo. Per studiare l’efficacia del biomarcatore identificato, gli scienziati hanno valutato l’area sottesa dalla curva (parametro AUC), il cui valore ‘ideale’ è 1: se l’area assume un valore pari ad 1, infatti, il test è riuscito a distinguere in maniera perfetta il paziente con il cancro da quello non affetto dalla malattia, mentre se è inferiore in maniera significativa il test non è efficace.
Comparando i campioni, l’area della curva era pari a 0.9714. Inoltre, comparando i campioni dei 136 pazienti con cancro NSCLC in fase I con i campioni del gruppo di controllo, l’area della curva AUC è 0.9795. I ricercatori hanno osservato che la presenza della proteina AKAP4 cresceva all’avanzare della malattia e che in ogni caso risultava rilevabile anche nei campioni dei pazienti con la patologia ad uno stadio iniziale. “I risultati di questo studio hanno superato le nostre aspettative”, ha dichiarato Qihong Huang. “Se possiamo sviluppare un semplice test del sangue che sia più accurato dell’esame Tac a bassa dose, siamo in grado di rilevare prima la presenza del cancro con un’analisi meno costosa, meno invasiva e più accurata”.
Il team del Valley Hospital e del Wistar Institute hanno pianificato uno studio più ampio che coinvolge più di 800 campioni di sangue provenienti da vari ospedali per validare i risultati ottenuti in questo studio sul carcinoma polmonare.
“Il cancro è essenzialmente una malattia genetica, ma di solito non viene ereditata dalla nascita. Il 90% dei tumori deriva da mutazioni del genoma, costituito dalle molecole del DNA e dell’RNA”, conclude Ganepola. “Se si guarda a ‘DNA-RNA-proteina’, che rappresenta l’asse di ogni crescita biologica, l’elemento della proteina è molto importante e porterà a biomarcatori del cancro nei prossimi cinque a 10 anni come esempio dell’avanzamento della tecnologia”.
L’articolo su Quotidiano Sanità