Se i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari come l’ipertensione, il colesterolo elevato e il fumo sono presenti sin dall’infanzia o dall’adolescenza, nella mezza età saranno più frequenti i cali di memoria e di apprendimento, come se l’età cerebrale di chi soffre di questi disturbo fosse superiore di 6 anni a quella anagrafica. A dirlo uno studio finlandese pubblicato dal Journal of American College of Cardiology
(Reuters Health) – Per valutare il legame tra i fattori di rischio cardiovascolari nell’infanzia/adolescenza e le funzioni mentali nella mezza età, un gruppo di ricercatori dell’Università di Turku – coordinati da Suvi Rovio – ha preso in esame i dati del Young Finns Study, che ha seguito più di 3.500 bambini a partire dal 1980 fino al 2011. I partecipanti, al momento della partenza dello studio, avevano un’età compresa tra i 3 e i 18 anni e misurazioni regolari della pressione sanguigna, del colesterolo, dell’indice di massa corporea e di altri parametri tra cui l’abitudine al fumo fino all’età di 24 anni.
I risultati dello studio
Nel 2011 più di 2.000 partecipanti di età compresa tra i 34 e i 49 anni sono stati sottoposti a test cognitivi, comprese le valutazioni della memoria visiva, la memoria di eventi passati e le capacità di apprendimento visivo. I ricercatori hanno trovato che le persone con pressione e colesterolo elevati in gioventù presentavano una peggiore memoria visiva, una peggiore memori degli eventi passati e un peggior apprendimento al raggiungimento della mezza età. Stessa cosa per il fumo. I fattori di rischio cardiovascolari sono correlati a problemi cognitivi nell’età avanzata, indipendentemente dal fatto che siano comparsi nell’infanzia, nell’adolescenza o da adulti. Avere due o tre fattori di rischio in giovane età espone ad un maggior rischio di declino cognitivo nella mezza età rispetto ad averne uno solo. I ricercatori hanno anche confrontato le prestazioni cognitive della mezza età tra persone che non avevano fattori di rischio cardiovascolari da giovani e chi presentava invece tutti questi fattori di rischio da bambino o da adolescente.
I commenti
“Il deficit cognitivo è una delle principali cause di morbilità e di ridotta qualità della vita in età avanzata – ha detto Norrina Allen co-autore di un editoriale che ha accompagnato lo studio – Trovare la strada per prevenire deficit delle funzioni cognitive è fondamentale per migliorare la salute delle popolazioni avanti negli anni”. Un’attenzione alle buone condizioni di salute nei primi anni di vita può comportare una migliore funzione cognitiva in età avanzata; per questo c’è la necessità di concentrarsi sul mantenimento della salute a partire dalla prima infanzia e nell’età adulta. Secondo l’autrice principale Suvi Rovio l’adozione di scelte di vita salutari per tutta la vita è un modo efficace per influire tenere sotto controllo i fattori di rischio cardiovascolare e aumentare la possibilità di arrivare all’età adulta mantenendo integre le funzioni cognitive.
Fonte: Journal of American College of Cardiology
Madeline Kennedy
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)