Esposizione prolungata a estrogeni si associa a ridotto rischio di depressione

16 Gen 2016

Più tardi arriva la menopausa, minore è il rischio di futura depressione. Ecco in estrema sintesi le conclusioni pubblicate su Jama Psichiatry di una metanalisi coordinata da Eleni Petridou, del Dipartimento di Igiene, Epidemiologia e Statistica Medica alla Facoltà di Medicina, Università nazionale capodistriana di Atene, in Grecia. «Il rischio di depressione raddoppia nelle donne rispetto agli uomini, specie nel periodo fertile» esordisce la ricercatrice, ricordando che nonostante il noto effetto neuroprotettivo degli estrogeni, l’associazione tra i ridotti livelli endogeni dell’ormone e il rischio di depressione post-menopausale non è stato ancora del tutto esplorato». Tant’è che l’autrice, assieme ai colleghi, ha indagato la correlazione tra età della menopausa, durata del periodo riproduttivo e rischio di depressione passando in rivista sui principali archivi biomedici un totale di 12.323 articoli scientifici e selezionandone 14, per un totale di 67.714 partecipanti.

E i dati raccolti indicano la presenza di un’associazione inversa tra depressione in epoca post-menopausale, età della menopausa e durata del periodo riproduttivo. «In altri termini, rispetto alla menopausa precoce, quella che compare a 40 anni e più si associa al 50% di riduzione delle probabilità di depressione» precisano gli autori, aggiungendo che secondo le loro stime la presenza di gravi sintomi depressivi nelle donne esaminate si riduce del 5% ogni due anni di incremento dell’età di comparsa della menopausa. E in un editoriale Hadine Joffe del Dipartimento di Psichiatria al Brigham and Women Hospital di Boston, Massachusetts, commenta: «Questa metanalisi rappresenta un lodevole sforzo per espandere le conoscenze sul ruolo dell’esposizione agli ormoni riproduttivi nella comparsa di depressione post-menopausale. Ma date le limitazioni degli studi utilizzati, le prove definitive a sostegno dell’effetto neuroprotettivo dell’esposizione prolungata all’estradiolo, ai progestinici ciclici e ai neurosteroidi derivati dovranno venire da futuri studi controllati, i cui risultati si spera potranno supportare l’uso della terapia ormonale contro la depressione in post-menopausa».

Jama Psychiatry. 2016. doi:10.1001/jamapsychiatry.2015.2653 https://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2480951

Jama Psychiatry. 2016. doi:10.1001/jamapsychiatry.2015.2701 https://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2480948

Da Doctor33

Sostieni la salute della donna!