La diagnosi precoce del carcinoma duttale in situ riduce il numero di futuri tumori invasivi

16 Dic 2015

Lo screening e il trattamento di un cancro al seno in fase iniziale previene lo sviluppo di un successivo tumore invasivo, secondo quanto conclude su The Lancet Oncology uno studio finanziato dal Dipartimento di politica sanitaria del Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) e svolto dai ricercatori della Queen Mary University of London (Qmul). Il trial è il primo a indagare in modo specifico l’associazione tra diagnosi precoce del carcinoma duttale in situ (Dcis) e conseguente incidenza di carcinoma mammario invasivo all’interno del programma di screening mammografico dell’Nhs. «Il carcinoma duttale in situ è una forma precoce di tumore al seno, in cui sono presenti nei dotti galattofori cellule tumorali che non hanno ancora invaso il tessuto mammario circostante, e la sua principale forma di trattamento è la chirurgia seguita da radioterapia» esordisce Stephen Duffy, primo autore dell’articolo, ricordando che il dibattito sui danni causati dalla sovradiagnosi legata allo screening mammografico ha portato ad accese discussioni sull’effettivo valore della diagnosi precoce nel trattamento del carcinoma duttale in situ. «Un punto importante è la misura in cui la diagnosi e il trattamento del carcinoma duttale in situ possa prevenire l’insorgenza di un futuro carcinoma mammario invasivo» scrivono i ricercatori, che hanno analizzato i dati oltre cinque milioni di donne tra i 50 e i 64 anni raccolti in quattro anni da 84 centri di screening del Nhs in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. Così facendo hanno scoperto che il riscontro precoce di carcinoma duttale in situ è direttamente correlato alla riduzione dei tumori invasivi comparsi nei tre anni successivi.

«Per dirla in numeri, i dati del 90% dei centri di screening mostrano un caso in meno di cancro invasivo nei tre anni successivi per ogni tre casi di carcinoma duttale in situ rilevati alla mammografia» spiega il ricercatore della Qmul. «A dispetto delle perplessità di molti sul fatto che il carcinoma duttale in situ possa trasformarsi in cancro invasivo, questo è il primo studio a suggerire che una parte sostanziale di carcinomi in situ diverrà invasiva se non trattata, e che quindi vale la pena di individuarli e trattarli in anticipo» concludono gli autori.

The Lancet Oncology 2015. doi: 10.1016/S1470-2045(15)00446-5 http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(15)00446-5/abstract

Da Doctor33

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