Così la deputata dem, componente della commissione Affari sociali, ha commentato l’approvazione dell’emendamento a sua prima firma che prevede l’introduzione in medicina di un orientamento attento alle differenze di sesso e di genere in particolare nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura.
“Esprimo molta soddisfazione per la approvazione a larga maggioranza in commissione Affari sociali del mio emendamento al ddl Lorenzin che prevede l’introduzione in medicina di un orientamento attento alle differenze di sesso e di genere in particolare nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura”. Lo ha detto Paola Boldrini, deputata del Pd e componente della commissione Affari sociali, prima firmataria dell’emendamento e di una proposta di legge sulla medicina di genere.
“Di medicina di genere – ha proseguito Boldrini – se ne parla dagli anni ’90. Perciò quello di oggi è un passo avanti molto importante nel mondo della medicina che permetterà una maggiore appropriatezza nella diagnosi e nella cura. Non è la medicina delle donne ma una medicina che, nella sua applicazione, tiene in considerazione le differenze che esistono tra donne e uomini, poiché non siamo tutti uguali. Per il personale sanitario sono previsti corsi di formazione e aggiornamento. Ci auguriamo che al Senato venga approvata celermente”.
Da QS