La richiesta della Società Medica Italiana per la Contraccezione arriva all’indomani dell’annuncio della revisione e dell’aggiornamento della Farmacopea ufficiale da parte di una apposita Commissione istituita dal ministro Lorenzin. Il ruolo preventivo delle Ivg esercitato dai contraccettivi d’emergenza confermato anche dagli ultimi dati della Toscana diffusi in questi giorni e relativi al calo degli aborti nel 2016.
“La pillola dei 5 giorni dopo sia obbligatoria in tutte le farmacie italiane. Evitiamo che le donne siano costrette a passare da una farmacia all’altra per reperire il farmaco per la Contraccezione d’emergenza”. È questo l’appello lanciato dalla Società Medica Italiana per la Contraccezione (Smic) all’indomani dell’annuncio dell’istituzione della Commissione presso il ministero della Salute per la Revisione e l’aggiornamento della Farmacopea Ufficiale.
“L’ultimo aggiornamento delle tabelle dei farmaci da tenere obbligatoriamente in farmacia risale ad alcuni anni fa – ha spiegato il presidente della Smic Emilio Arisi – e prevede che il farmacista sia tenuto a conservare un contraccettivo qualsiasi, senza operare distinzione tra quelli ‘ordinari’, che si assumono quotidianamente per prevenire gravidanze indesiderate, e quelli ‘d’emergenza’, utili ai fini di prevenire una gravidanza dopo un eventuale fallimento del metodo contraccettivo utilizzato (rottura preservativo, dimenticanze pillola, ecc) o nel caso di un rapporto sessuale non protetto”.
“Inoltre le vecchie tabelle – spiega ancora Arisi – non tengono conto delle recenti modifiche del regime prescrittivo degli anticoncezionali d’emergenza di ultima generazione (la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo) per i quali è stato tolto l’obbligo di ricetta per le donne maggiorenni. Questo cambio di regime prescrittivo e la conseguente maggiore fruibilità nell’accesso al nuovo farmaco anticoncezionale d’emergenza, come rilevato proprio dalla relazione al Parlamento del ministro Lorenzin dello scorso dicembre, è tra le cause della diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza”.
“Dare la certezza alle donne italiane – conclude Arisi – di poter trovare in ogni farmacia del territorio nazionale questo presidio farmacologico, senza essere costrette, come spesso avviene, di passare da una farmacia all’altra, è pertanto un fattore importante per ottenere una efficace prevenzione e di conseguenza un’auspicabile calo delle IVG anche negli anni a venire. Ne risulteranno anche sostanziali benefici nelle spese del sistema sanitario”.
“Sempre in questi giorni poi – sottolinea infine Arisi – arriva dalla Toscana la conferma del ruolo che ellaOne ha nella ulteriore riduzione degli aborti anche nel 2016, come già sottolineato nella Relazione al Parlamento sull’IVG dello scorso anno”.
Da QS