La maggior parte delle malattie reumatiche riconosce un meccanismo eziopatogenetico autoimmune. Quando il sistema immunitario, che costituisce la difesa naturale dell’individuo dagli agenti estranei (come virus e batteri), perde la capacità di discriminare ciò che è “estraneo” da “se stesso”, si verifica un’aggressione verso l’organismo (mediante la produzione di “auto-anticorpi”) con conseguente danno tissutale e comparsa di malattia. Le malattie autoimmuni si distinguono in organo-specifiche, nelle quali la reazione immunitaria è rivolta verso costituenti di un singolo organo (come nella tiroidite autoimmune) e sistemiche, nelle quali l’attacco del sistema immunitario è esteso a più organi e apparati (come nel lupus).
Appartengono alla grande famiglia delle malattie reumatiche le artriti infiammatorie croniche (artrite reumatoide), le connettiviti sistemiche (lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, sindrome di Sjogren) e le vasculiti che tendono a colpire in misura maggiore il sesso femminile rispetto al maschile. Non è ancora del tutto chiaro quali siano i meccanismi, certamente multifattoriali, alla base di tale differenza, anche se gli ormoni sembrano giocare un ruolo importante come modulatori di queste malattie, tanto in termini di insorgenza quanto di evoluzione.