È causato dall’occlusione parziale o totale di una delle piccole arterie che irrorano il muscolo cardiaco (coronarie).
È un evento acuto, potenzialmente mortale, che necessita di un accesso al Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile.
I sintomi che caratterizzano l’infarto sono:
Attenzione! Il dolore, in particolare nelle donne, può insorgere anche in altre sedi (tra le scapole, mandibola, stomaco…) o essere assente.
I principali fattori di rischio sono classificabili in tre categorie:
Nel genere femminile ai fattori di rischio “tradizionali” se ne aggiungono altri più comuni e/o esclusivi delle donne. Tra questi si annoverano le malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico), che sono frequentemente associate a sviluppo di un’aterosclerosi precoce alimentata dai processi infiammatori che le connotano. Anche patologie di pertinenza ginecologica (come la sindrome dell’ovaio policistico) e correlate alla gravidanza (diabete gestazionale, ipertensione gravidica) e alcune terapie oncologiche per la cura del tumore mammario rappresentano fattori di rischio esclusivi per il genere femminile.
Lo stress psicofisico e la depressione impattano negativamente sulla salute cardiovascolare e sono da considerare con attenzione anche nelle donne più giovani.
Attraverso l’adozione di corretti sili di vita (cd. prevenzione primaria) e la valutazione personalizzata del rischio cardio-vascolare (sulla base della storia clinica familiare e personale, nonché di specifici fattori di rischio) con monitoraggio dei parametri di riferimento, è possibile attuare una prevenzione efficace.
Sono malattie che colpiscono le valvole del cuore, compromettendone il funzionamento.
I difetti valvolari possono compromettere l’apertura della valvola (in tal caso si parla di stenosi = restringimento che ostacola il passaggio di sangue) o la chiusura (in tal caso si parla insufficienza = perdita di ermeticità con flusso a ritroso del sangue).
Le sedi più frequentemente colpite sono la valvola mitrale e l’aortica.
L’invecchiamento è il fattore di rischio principale. Si stima, infatti, che circa 1 persona su 8 over 75 anni abbia una malattia moderata o severa delle valvole cardiache.
Le patologie valvolari possono svilupparsi lentamente o presentare una rapida evoluzione ad alto rischio di mortalità, se non trattate in modo appropriato.
I sintomi che possono segnalare la presenza di una patologia valvolare sono:
La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale, perché consente un intervento terapeutico tempestivo con conseguente impatto positivo sugli esiti del trattamento stesso e sulla qualità di vita dei pazienti.
L’aorta è il vaso sanguigno arterioso principale, deputato al trasporto dell’ossigeno dal cuore a tutti i distretti corporei.
Si parla di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) quando l’aorta va incontro a una patologia dilatativa, ovvero un “rigonfiamento” di una porzione del suo tratto addominale. La dilatazione può aumentare progressivamente sino a esitare in una rottura con sanguinamento addominale massivo e conseguente shock emorragico ad altissimo rischio di evoluzione fatale.
Ecco perché è cruciale intercettare precocemente la presenza di un aneurisma, in modo da monitorarne l’evoluzione nel tempo e, laddove necessario, intervenire in modo tempestivo.
L’AAA è in genere asintomatico fino al verificarsi della sua rottura, tant’è che spesso viene scoperto casualmente.
In Italia sono circa 27000 i nuovi casi diagnosticati di AAA ogni anno.
L’incidenza è 4 volte più elevata negli uomini rispetto alle donne.
I principali fattori di rischio sono:
L’AAA è una patologia silente e insidiosa, ma che può essere e diagnosticata precocemente, in modo da evitare i possibili esiti fatali, con l’ecocolordoppler: un esame semplice, veloce, non invasivo.