Dormire bene consente di mantenere lo stato di salute e di tenere alla larga una serie di malattie, a tutte le età. La cultura della medicina del sonno è tuttavia estremamente carente. Per colmare in parte questo gap e attirare l’attenzione sulle conseguenze di un sonno di scarsa qualità e insufficiente, un’importante scientifica americana ha pubblicato delle linee guida sull’argomento. Per i medici e per il pubblico.
L’American Thoracic Society ha appena pubblicato sul numero del 15 giugno di American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine un set di raccomandazioni per i medici, indirizzate però anche al pubblico, su come ottenere un sonno di buona qualità e come riuscire a dormire un numero adeguato di ore.
“Il sonno gioca un ruolo vitale per la salute umana – sostiene Sutapa Mukherjee, direttore del comitato che ha redatto lo statement – eppure scarseggiano le indicazioni qualificate su come promuovere uno stato di salute attraverso il sonno. Questo documento, che ha ricadute anche di salute pubblica, sottolinea l’importanza di un sonno di buona qualità e si concentra in particolare sulla salute del sonno degli adulti e dei bambini. Altri argomenti affrontati sono gli effetti dei turni di lavoro sul sonno, le conseguenze della sonnolenza diurna sulla guida, diagnosi e trattamento della sindrome delle apnee notturne e dell’insonnia”.
Tra i vari concetti sottolineati dalle linee guida appena pubblicate, campeggia su tutti quello che un sonno di buona qualità è di importanza cruciale per la salute e per una buona qualità di vita. Una scarsa durata del sonno (meno di 6 ore nelle 24 ore) si associa infatti ad effetti negativi sulla salute e persino ad aumentata mortalità.
La ‘quantità’ ottimale di sonno nelle 24 ore per adulti in buone condizioni di salute si aggira sulle 7-9 ore, anche se c’è una certa variabilità interindividuale.
Naturalmente la quantità di sonno necessaria varia a seconda delle età della vita. Anche per questo i bambini non andrebbero mai considerati come ‘piccoli adulti’ in relazione al sonno e richiedono al contrario un’attenzione specifica ai processi di sviluppo del ritmo sonno-veglia.
Esistono una serie di fattori modificabili che possono avere un impatto negativo sulla qualità e sulla quantità del sonno.
La sonnolenza alla guida è una causa importante di incidenti mortali e non. Gli autori del documento raccomandano quindi di istruire tutti i guidatori (professionisti e non) su come riconoscere i sintomi e le conseguenze della sonnolenza e dei colpi di sonno. In particolare viene suggerito di fare informazione sulla sindrome delle apnee notturne e sui farmaci che possono dare sonnolenza alle persone impegnate alla guida per lavoro.
Un gruppo particolarmente a rischio di incidenti causati da colpi di sonno sono gli adolescenti. Per questo gli autori raccomandano di includere nozioni su questo argomento all’interno delle lezioni di scuola guida, quali il pericolo di guidare quando si è stanchi e possibile preda di colpi di sonno.
Anche i turni di lavoro possono essere causa di quantità insufficiente di ore di sonno e possono contribuire ad incidenti sul lavoro. Anche in questo caso gli autori raccomandano di educare il pubblico e i professionisti della salute circa le conseguenze che un numero eccessivo di ore di lavoro e le turnazioni possono avere sulla durata del sonno e sulla sua qualità; oltre alle conseguenze della deprivazione di sonno sugli incidenti sul lavoro.
I disturbi del sonno sono piuttosto comuni, possono causare una serie di patologie e hanno un significativo impatto economico. La buona notizia è che sono però trattabili. Il problema è che molti pazienti rimangono senza una diagnosi e non vengono quindi adeguatamente trattati. Gli autori del documento sottolineano infatti come i corsi universitari non prevedano una formazione specifica sull’importanza del sonno per lo stato di salute, né su come diagnosticare e trattare i disturbi del sonno.
Per quanto riguarda i bambini, gli autori ritengono che sia necessario mettere mano alla stesura di linee guida specifiche sulla quantità di sonno necessaria a seconda delle varie fasce d’età e sottolineano l’importanza che i più piccoli seguano degli schemi sonno-veglia regolari, che consentano loro di svegliarsi spontaneamente all’ora prevista.
Nel caso degli adolescenti, gli autori suggeriscono addirittura di posticipare l’orario di entrata a scuola per allinearsi così alle ‘propensità’ circadiane fisiologiche per questo gruppo d’età.
Oltre a prevedere corsi universitari e post-universitari ad hoc sulla medicina del sonno, gli autori delle linee guida sottolineano l’importanza di fare campagne per il pubblico, con l’obiettivo di educare all’individuazione precoce dei soggetti ad elevato rischio di apnee da sonno (tanto tra gli adulti , che tra i bambini), viste le grandi implicazioni pubbliche del mancato trattamento di queste patologie.
Infine gli autori del documento sostengono la necessità di istruire i medici circa l’efficacia delle terapie cognitivo-comportamentali per risolvere i problemi di insonnia, senza ricorrere immediatamente alla prescrizione di ipnotici e sedativi. Questo implica la necessità di operare modifiche strutturali per consentire un accesso facilitato a questo tipo di trattamenti, ivi compresi sottoporre a training specifico un maggior numero di professionisti della salute e prevedere una copertura assicurativa.
“Queste raccomandazioni – afferma Atul Malhotra, presidente dell’American Thoracic Society – si basano su una revisione della letteratura e sull’esperienza diretta di un panel di esperti in medicina del sonno. Forniscono un’importante base, a partire dalla quale sarà possibile promuovere il ‘sonno sano’ su ampia scala; questo a sua volta genererà una serie di benefici. E non solo per la salute”.
Articolo su Quotidiano Sanità