In media 1,55 bambini per ogni donna europea in età fertile. Il primo bambino dopo i 30 anni. Irlanda e Francia al top con 2 bambini in media per donna. L’Italia con 1,39 di media è nelle zone basse della classifica. E in questo senso Eurostat ricorda che “un tasso di fertilità totale di circa 2,1 nati vivi per donna è considerato il numero medio di nascite necessario per mantenere la dimensione della popolazione costante senza migrazioni”. IL REPORT EUROSTAT
Nell’Unione europea si fanno sempre meno figli e sempre più tardi. Nel 2013 in Europa sono nati 5,1 milioni di bambini. Il 34% in meno rispetto al 1964 quando sono nati 7,7 mln di bambini. È quanto rileva l’Eurostat nel suo report sulla natalità in Europa in cui ha anche analizzato il tasso di fecondità, ovvero il numero medio di figli per donna in età fertile.
“Dal 1960 fino all’inizio del 21 ° secolo – rileva il report – il numero di nati vivi nell’UE-28 è sceso da 7,5 milioni a un minimo di 5 milioni nel 2002. C’è stata poi un rimbalzo modesto nel numero di nati vivi, con un massimo di 5,5 milioni di bambini nel 2008, ma sua volta esso è stato seguito da ulteriori riduzioni annuali durante il periodo 2009-12”.
In sostanza i numeri evidenziano come “negli ultimi decenni gli europei stanno avendo meno figli. Il principale indicatore di fertilità è il tasso di fecondità totale: questo è il numero medio di figli nati vivi di una donna in età fertile. Un tasso di fertilità totale di circa 2,1 nati vivi per donna è considerato il livello di sostituzione nei paesi industrializzati: in altre parole, il numero medio di nascite per donna necessario per mantenere la dimensione della popolazione costante in assenza di migrazioni verso l’interno o verso l’esterno. Un tasso di fecondità totale al di sotto di 1,3 nati vivi per donna è descritta come un livello ‘molto basso’”.
In media nel 2013 ci sono registrati 1,55 di nati vivi per donna. Irlanda e la Francia hanno riportato tassi di fertilità più alti con numeri lievemente al di sotto di 2,00 nascite per donna. Al contrario, i tassi di fertilità più bassi nel 2013 sono stati registrati in Polonia (1.29), la Spagna (1,27 nascite per donna) e Portogallo (1,21 nascite per donna). L’Italia ha fatto registrare un tasso di 1,39 che ci colloca nelle zone basse della graduatoria.
Un altro motivo che spiega in parte la tendenza al ribasso dei tassi di fertilità negli Stati membri dell’Unione europea è la decisione di molti genitori di ritardare l’allargamento della famiglia. L’età media delle donne al parto è cresciuta tra il 2001 e il 2013, passando dai 29 anni a 30,3 anni.
L’articolo su Quotidiano Sanità