Si aprono i lavori del 47° Congresso della Società italiana di Psichiatria (Sip) a Giardini Naxos fino al 15 ottobre. I disturbi mentali sono in continua crescita e, secondo gli esperti, è necessario dar loro la dignità di qualunque altra patologia, fornendo al paziente la possibilità di accedere alle cure e agli opportuni processi terapeutici e riabilitativi.
In Europa, una persona su tre soffre di disturbi psichiatrici, una su quattro nel mondo. Il dato ancor più preoccupante è che il 70% dei casi si verifica sotto i 25 anni di età con gravi ricadute sulle possibilità di sviluppo personale e successivamente professionale. Le conseguenze si aggravano poi non perché la psichiatria non abbia i giusti mezzi per affrontare tali patologie, ma piuttosto perché la gran parte delle persone che ne soffre non riesce ad accedere ai corretti processi di cura a causa dei pregiudizi e della diffusa ignoranza che circondano ancora i disturbi mentali. “Salute mentale, benessere, lavoro e futuro come nuovo volto della psichiatria” saranno quindi i temi principe del Congresso.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha individuato i cinque pregiudizi che più di tutti tengono lontani i pazienti dagli specialisti che potrebbero aiutarli: credere chi soffre di una malattia mentale inguaribile; improduttivo; irresponsabile; pericoloso”, spiega Emilio Sacchetti, Presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip) e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale degli Spedali Civili, Università di Brescia. “Sono questi luoghi comuni, lontani dalla realtà, che impediscono a milioni di persone nel mondo di accedere a cure che potrebbero o guarire o controllare tali disturbi, come provano le evidenze scientifiche. Persone che, a causa dello stigma, vengono spesso private dei loro diritti di cittadinanza, discriminate, evitate, marginalizzate e a rischio aumentato di abusi. E anche poco curate: si consideri che al giorno d’oggi le Assicurazioni sanitarie non rimborsano le cure per le malattie mentali”, prosegue Sacchetti.
“Curare la malattia mentale – precisa Eugenio Aguglia, Direttore della Clinica psichiatrica Università di Catania e Presidente comitato locale del Congresso – non significa limitare l’intervento della psichiatria alla risoluzione dei sintomi ma, nell’ottica di poter offrire maggiore attenzione alle esigenze dei pazienti psichiatrici, la psichiatria deve contribuire a ridefinire e/o restituire una qualità di vita, che consenta al paziente la riacquisizione del suo diritto di cittadinanza. Una psichiatria moderna, quindi, che partendo dalle conoscenze psicopatologiche classiche, sia sostenuta dai recenti risultati della ricerca scientifica al fine di poter garantire al paziente oltre al recupero della sua salute psichica, una adeguata potenzialità in termini di capacità di programmazione ed inserimento sociale e lavorativo. Il congresso sarà un’opportunità perché gli psichiatri italiani possano confrontarsi su tali aspetti, interagire tra di loro e condividere metodologie di intervento che siano orientate al rispetto delle aspettative del paziente”.
“Per raggiungere questi obbiettivi – prosegue Sacchetti – è necessario intensificare gli sforzi volti alla prevenzione, investire in ricerca, potenziare la rete dei Dipartimenti di Salute Mentale pubblici che da oltre 37 anni continuano a dare, pur con mezzi limitati, risposte concrete alle persone affette da malattie mentali e ai loro famigliari. E soprattutto bisogna far capire alle istituzioni che la psichiatria ha bisogno di essere finanziata non meno delle altre discipline mediche per una ragione solidissima, sostenuta da ogni evidenza scientifica: che tutte le patologie psichiche oggi sono curabili anche se non sempre guaribili”, conclude Sacchetti.
Marzia Caposio