TRIS DI CUORE: VINCE LA PREVENZIONE

INFARTO CARDIACO

È causato dall’occlusione parziale o totale di una delle piccole arterie che irrorano il muscolo cardiaco (coronarie).

È un evento acuto, potenzialmente mortale, che necessita di un accesso al Pronto Soccorso nel più breve tempo possibile.

I sintomi che caratterizzano l’infarto sono:

  • Dolore al petto irradiato al braccio (in genere sinistro)
  • Sudorazione fredda profusa
  • Tachicardia
  • Fiato corto
  • Stato di profondo malessere
  • Nausea e vomito

Attenzione! Il dolore, in particolare nelle donne, può insorgere anche in altre sedi (tra le scapole, mandibola, stomaco…) o essere assente.

I principali fattori di rischio sono classificabili in tre categorie:

  • Fattori di rischio non modificabili
  • Età (> 45 anni per gli uomini, > 55 anni per le donne)
  • Sesso maschile
  • Familiarità
  1. Fattori di rischio modificabili
  • Scorretta alimentazione
  • Sedentarietà
  • Sovrappeso/obesità
  • Fumo di sigaretta
  • Abuso di alcol
  • Diabete
  • Ipercolesterolemia
  • Ipertensione arteriosa
  1. Fattori di rischio “al femminile”

Nel genere femminile ai fattori di rischio “tradizionali” se ne aggiungono altri più comuni e/o esclusivi delle donne. Tra questi si annoverano le malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico), che sono frequentemente associate a sviluppo di un’aterosclerosi precoce alimentata dai processi infiammatori che le connotano. Anche patologie di pertinenza ginecologica (come la sindrome dell’ovaio policistico) e correlate alla gravidanza (diabete gestazionale, ipertensione gravidica) e alcune terapie oncologiche per la cura del tumore mammario rappresentano fattori di rischio esclusivi per il genere femminile.

Lo stress psicofisico e la depressione impattano negativamente sulla salute cardiovascolare e sono da considerare con attenzione anche nelle donne più giovani.

Attraverso l’adozione di corretti sili di vita (cd. prevenzione primaria) e la valutazione personalizzata del rischio cardio-vascolare (sulla base della storia clinica familiare e personale, nonché di specifici fattori di rischio) con monitoraggio dei parametri di riferimento, è possibile attuare una prevenzione efficace.

 

VALVULOPATIE CARDIACHE

Sono malattie che colpiscono le valvole del cuore, compromettendone il funzionamento.

I difetti valvolari possono compromettere l’apertura della valvola (in tal caso si parla di stenosi = restringimento che ostacola il passaggio di sangue) o la chiusura (in tal caso si parla insufficienza = perdita di ermeticità con flusso a ritroso del sangue).

Le sedi più frequentemente colpite sono la valvola mitrale e l’aortica.

L’invecchiamento è il fattore di rischio principale. Si stima, infatti, che circa 1 persona su 8 over 75 anni abbia una malattia moderata o severa delle valvole cardiache.

Le patologie valvolari possono svilupparsi lentamente o presentare una rapida evoluzione ad alto rischio di mortalità, se non trattate in modo appropriato.

I sintomi che possono segnalare la presenza di una patologia valvolare sono:

  • Capogiri
  • Respiro affannoso
  • Spossatezza cronica
  • Dolore/fastidio al petto
  • Battito irregolare
  • Svenimento
  • Soffio al cuore

La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale, perché consente un intervento terapeutico tempestivo con conseguente impatto positivo sugli esiti del trattamento stesso e sulla qualità di vita dei pazienti.

 

ANEURISMA AORTICO ADDOMINALE

L’aorta è il vaso sanguigno arterioso principale, deputato al trasporto dell’ossigeno dal cuore a tutti i distretti corporei.

Si parla di aneurisma dell’aorta addominale (AAA) quando l’aorta va incontro a una patologia dilatativa, ovvero un “rigonfiamento” di una porzione del suo tratto addominale. La dilatazione può aumentare progressivamente sino a esitare in una rottura con sanguinamento addominale massivo e conseguente shock emorragico ad altissimo rischio di evoluzione fatale.

Ecco perché è cruciale intercettare precocemente la presenza di un aneurisma, in modo da monitorarne l’evoluzione nel tempo e, laddove necessario, intervenire in modo tempestivo.

L’AAA è in genere asintomatico fino al verificarsi della sua rottura, tant’è che spesso viene scoperto casualmente.

In Italia sono circa 27000 i nuovi casi diagnosticati di AAA ogni anno.

L’incidenza è 4 volte più elevata negli uomini rispetto alle donne.

I principali fattori di rischio sono:

  • Età, in particolare > 65 anni
  • Familiarità
  • Fumo di sigaretta
  • Ipertensione arteriosa
  • Ipercolesterolemia

L’AAA è una patologia silente e insidiosa, ma che può essere e diagnosticata precocemente, in modo da evitare i possibili esiti fatali, con l’ecocolordoppler: un esame semplice, veloce, non invasivo.

 

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