Sono farmaci che non verrebbe mai in mente di associare al rischio di suicidio o di depressione e sono di impiego abituale. Ma uno studio pubblicato su JAMA lancia oggi l’allarme, invitando medici, pazienti, farmacisti a valutare se il farmaco o il cocktail dei farmaci che quotidianamente un paziente assume, può comportare un aumento di questo rischio. Per ora rimandando alla sezione ‘effetti indesiderati’ nel foglietto illustrativo. In attesa in un warning più leggibile.
In un’America scossa da due recenti suicidi ‘VIP’, quelli dello scrittore-chef Anthony Bourdain e, nella stessa settimana, della stilista Kate Spade, non poteva non destare attenzione uno studio della University of Illinois di Chicago, dedicato proprio alla malattia che ‘si cela dietro il sorriso’.
La ricerca delle cause di questi gesti estremi è l’unica cosa che permette di razionalizzare e contenere lo sgomento che un suicidio provoca. Tanto più quanto la vittima è una celebrity, di quelle che sembrano essere riuscite ad ottenere tutto dalla vita.
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