Disturbi alimentari: la mappa dei centri dedicati in Italia

27 Mar 2023

Sono 126 le strutture dedicate ai disturbi alimentari sparse in tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche (appartenenti al Servizio sanitario nazionale – Ssn). La mappatura territoriale è stata pubblicata ieri, giornata del Fiocchetto Lilla, coordinata dal Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, ed è stata realizzata con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute-CCM.

Per disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, si intendono tutti quei disturbi quali anoressia, bulimia e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata), che purtroppo sono sempre più diffusi e colpiscono fasce sempre più giovani della popolazione, ma che dovrebbero essere diagnosticati e trattati più adeguatamente.

Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – afferma che la piattaforma web, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, un database dei centri dedicati alla cura di tali disturbi, consentendo così a chi ne soffre o a chi sta loro vicino la possibilità di usufruire di interventi appropriati.

Sulla base dei dati, l’84% ha dichiarato di prendere in carico persone di età pari o superiore a 18 anni, l’82% la fascia d’età 15-17 anni e il 48% i minori fino a 14 anni. La modalità di accesso è diretta nel 77% dei casi, ossia è il paziente stesso che si reca nella struttura. I centri prevedono l’accesso mediante pagamento del ticket sanitario (68%), in modalità gratuita (33%), in regime di intramoenia (11%).

Sono 1491 i professionisti che vi lavorano, nella quasi totalità formati e aggiornati: soprattutto psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti, educatori professionali, medici specialisti in nutrizione clinica, internisti o pediatri e altri specialisti.

Lo strumento diagnostico più utilizzato è il DSM5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Una volta fatta la diagnosi, l’offerta integra diverse tipologie di intervento: psicoterapeutico, di monitoraggio della condizione psichico-fisico-nutrizionale, nutrizionale, farmaco terapico, psicoeducativo, di abilitazione o riabilitazione fisica e sociale.

La valutazione della qualità del servizio viene effettuata dal 44% dei centri che rilevano la soddisfazione degli utenti (nel 97% dei casi), la soddisfazione dei familiari (63%) e la soddisfazione degli operatori (42%).

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