Un giovane su 5 ne fa uso. Il consumo di almeno una sostanza illegale ha riguardato circa il 20% dei giovani adulti 15-34enni, coinvolgendone più di 2milioni e mezzo. Cresce l’uso di cannabis, in calo la cocaina, stabile il consumo di stimolanti (ecstasy, MDMA per esempio) ed eroina. Lieve diminuzione degli allucinogeni. La relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze del Dipartimento Politiche Antidroga. LA RELAZIONE
Si stima che circa il 10% degli italiani, con età compresa tra i15 e i 64 anni, abbia assunto di recente almeno una sostanza illegale, ovvero nel corso dell’ultimo anno. Tale comportamento riguarda poco meno di 4 milioni di persone, di questi l’87% ha consumato solo una sostanza, mentre il restante 13% due o più. Queste alcune delle stime del Dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio nella sua “Relazione al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia 2015”.
Il consumo di almeno una sostanza illegale ha riguardato circa il 20% dei giovani adulti 15-34enni, coinvolgendone più di 2milioni e mezzo e tra questi la percentuale dei policonsumatori è sovrapponibile a quella della popolazione generale (13%), interessando oltre 330mila 15-34enni. Tra i maschi si rileva una maggiore diffusione del consumo di sostanze psicoattive: a ogni consumatrice corrispondono quasi 2 consumatori (maschi 12,5%; femmine 7,1%), ma è nelle fasce di età più giovani che si concentra la maggior prossimità alle sostanze (24,6%maschi contro il 14,5% delle femmine).
Il consumo di cannabis. Nella popolazione generale tra i 15 e i 64 anni, il 32% ha provato cannabis almeno una volta nella vita, poco più di 12milioni e mezzo di persone. La prevalenza è pari quasi al 40% se si considera la fascia d’età 15-34anni, coinvolgendo oltre 5milioni di sperimentatori tra i giovani. Dalla rilevazione IPSAD®2013-2014 emerge che, tra le sostanze psicoattive illecite, la cannabis è stata anche la sostanza maggiormente utilizzata dalla popolazione generale negli ultimi dodici mesi, ovvero dal 9,2% dei 15-64enni, che corrisponde a più di 3 milioni e mezzo di italiani di pari età. Il consumo nell’ultimo mese, definito consumo corrente, ha riguardato oltre un milione e mezzo di persone (4,4%) e sono quasi 400mila coloro che hanno riferito di aver consumato cannabis di frequente, ovvero 20 o più volte nei 30 giorni antecedenti lo svolgimento dello studio (i cosiddetti frequent users) (pari all‟1% dei 15-64enni). La cannabis è generalmente più diffusa tra la popolazione più giovane (15-34enni): tra questi, circa 2 milioni e mezzo hanno consumato nell’ultimo anno (consumo recente: 19%), quasi 1 milione e 200mila nell’ultimo mese (8,9%) e quasi 250mila sono frequent users (1,9%).
In generale, il 31% degli italiani tra i 15 e i 64 anni, indipendentemente dall’aver o meno consumato cannabis, ritiene che sia facile potersi procurare la sostanza. Tra chi ha consumato cannabis di recente è il 71% a riferire una maggiore facilità di reperimento, e il 63% e il 53% ritiene rispettivamente la casa degli amici e la strada luoghi privilegiati per procurarsi cannabis. Tra i consumatori correnti il 18% ha speso 50 euro o più nell’ultimo mese per acquistare la sostanza mentre il 54% riferisce di non averne spesi.
Trend dei consumi di cannabis. Dal confronto dei tassi standardizzati, si osserva nell’ ultima rilevazione un leggero incremento rispetto alla precedente, per quanto riguarda sia il consumo recente sia quello corrente, mentre più stabile risulta il tasso riferito ai frequent users. Per quanto riguarda il consumo recente da parte dei 15-34enni si osserva un costante aumento dal 2002 sino all’anno 2008, per stabilizzarsi nelle indagini successive. Stesso andamento, anche se con variazioni decisamente più ridotte, si osserva in riferimento al consumo corrente e a quello frequente.
Il consumo problematico di cannabis. Il 15% dei consumatori recenti con età compresa tra i 15 e i 64 anni ha risposto positivamente ad almeno 3 dei 6 quesiti del test di screening CAST (si veda box), con una prevalenza che tra i maschi risulta più elevata (il 18% dei maschi e il 9% delle femmine). Tale quota corrisponde a poco più dell‟1% della popolazione italiana 15-64enne, che raggiunge il 2,7% se si fa riferimento ai 15-34enni. La quota di consumatori problematici risulta in leggero aumento rispetto alla rilevazione precedente (IPSAD®2010-2011: circa il 12%).
Il consumo di cocaina. La cocaina è, dopo la cannabis, la sostanza illecita più diffusa. Si stima che quasi 3milioni italiani l’abbiano usata almeno una volta nella vita (7,6%) e poco più di 430mila italiani ne abbiano fatto uso nell’ultimo anno (1,1%), 240mila dei quali sono 15-34enni, con una prevalenza pari dell‟1,8%. Sono i maschi a far rilevare prevalenze più elevate (1,4% contro lo 0,7% delle femmine), e tra i 15-34enni si osservano prevalenze più di tre volte superiori rispetto alle coetanee (2,8% vs 0,8%).
Nell’ultimo mese sono stati circa 120mila i 15-64enni ad aver consumato cocaina (0,3%), oltre la metà dei quali è rappresentato da giovani adulti (0,8% dei 15-34enni).
Il 12% degli italiani ritiene che la cocaina sia possibile reperirla facilmente e, tra i consumatori recenti, questa opinione è condivisa da oltre il 73%. Sia la strada sia la casa degli amici sono considerati i luoghi dove è facile reperirla (50%), così come in discoteca o direttamente attraverso uno spacciatore (rispettivamente per il 47% e il 44% dei consumatori).
Trend dei consumi di cocaina. Rispetto alle precedenti rilevazioni il consumo recente di cocaina è in costante diminuzione, mentre quello corrente, pur evidenziando un andamento in lieve flessione, presenta valori tendenzialmente più stabili, senza rilevanti differenze tra le indagini.
Tra i giovani adulti dal 2002 al 2006 si rileva un costante aumento delle prevalenze riferite al consumo recente, mentre negli anni successivi, anche per questa fascia d’età, si osserva una tendenza decrescente. Abbastanza stabile dal 2002 al 2008 risulta il consumo riferito all’ultimo mese, mentre nelle ultime due indagini si assiste a una leggera flessione
Il consumo di stimolanti. Il consumo almeno una volta nella vita degli stimolanti (amfetamine, ecstasy, MDMA, ecc.) ha coinvolto oltre un milione e mezzo di italiani di 15-64 anni (4,1%), mentre il consumo recente degli stimolanti si attesta allo 0,5%, coinvolgendo circa 180mila persone, 155mila delle quali hanno un’età compresa tra i 15 e i 34 anni (che corrisponde all‟1,2% della popolazione di pari età). Anche in questo caso, le prevalenze maschili risultano superiori a quelle delle coetanee. Rispetto ai consumi recenti, le prevalenze in entrambe le fasce d’età si riducono: sono poco più di 30mila i 15- 64enni che hanno consumato stimolanti nel mese antecedente la compilazione del questionario (0,1%), dei quali quasi 26mila sono giovani adulti(0,2%).
Se tra la popolazione generale di 15-64 anni il 9% ritiene che gli stimolanti si possano reperire facilmente, tra i consumatori recenti la quota di chi condivide questa opinione raggiunge il 52%, riferendo la discoteca (77%), le manifestazioni pubbliche (43%) e tramite uno spacciatore (33%) i luoghi privilegiati per il reperimento.
Trend dei consumi di stimolanti. Per quel che riguarda il consumo recente si evidenziano lievi incrementi nell’ultima rilevazione mentre il consumo corrente presenta valori pressoché costanti nelle varie rilevazioni.
I tassi standardizzati riferiti al consumo recente di stimolanti da parte dei 15-34enni evidenziano variazioni più importanti tra il 2002 e il 2008. Sebbene si osservi una diminuzione nel 2011, le prevalenze aumentano nuovamente nel 2014. I consumi correnti invece restano più stabili nel corso degli anni.
Il consumo di allucinogeni. Il consumo nella vita di allucinogeni (LSD, funghi allucinogeni, ketamina, ecc.) ha coinvolto quasi un milione e mezzo di italiani (3,7%), quasi un terzo dei quali di età compresa tra i 15 e i 34 anni (4,3%). Il consumo recente di allucinogeni è pari allo 0,3% e ha riguardato quasi 120mila soggetti, consumo che tra i 15-34enni ha interessato poco più di 90mila individui (0,7%). È soprattutto tra questi ultimi che i maschi risultano in quota quasi doppia a quella delle coetanee. Nella popolazione totale, invece, le prevalenze per genere risultano abbastanza simili.
Il 5% della popolazione generale ritiene che gli allucinogeni siano di facile reperimento, per raggiungere il 61% tra chi li ha assunti nel corso degli ultimi 12 mesi. Discoteca e manifestazioni pubbliche (entrambe 50%) sono i luoghi identificati dai consumatori recenti per il reperimento di allucinogeni, a seguire lo spacciatore (45%) e la strada (35%).
Trend dei consumi di allucinogeni. Dal 2008 il consumo recente di allucinogeni segna una lieve e costante diminuzione, mentre risulta sostanzialmente stabile l’andamento segnato dal consumo corrente.
Anche tra i 15-34enni, dopo un costante aumento dal 2002 al 2008, si è assistito a un decremento delle prevalenze dal 2011. Rispetto al consumo corrente, invece, le prevalenze sono state costanti sino alle ultime due rilevazioni: indagini nelle quali hanno segnato lievi variazioni.
Il consumo di eroina. Il consumo di eroina (inclusi altri oppiacei, quali oppio, morfina, metadone, ecc.) almeno una volta nella vita ha coinvolto quasi 800mila italiani tra i 15 e i 64 anni (2%), meno della metà dei quali giovani adulti: poco più di 300mila, pari al 2,5% della popolazione 15-34enne. Negli ultimi 12 mesi il consumo di eroina ha riguardato lo 0,8%della popolazione generale, circa 320mila persone. Come rilevato per le altre sostanze, la quota maschile risulta superiore a quella femminile, in particolare tra i giovani adulti. Tra questi ultimi il consumo recente di eroina ha interessato circa 190mila persone.
Tra la popolazione generale il 5% ritiene sia facile poter reperire eroina etra i consumatori recenti la percentuale raggiunge il 20%.Lo spacciatore è indicato come il tramite attraverso il quale, chi ha consumato eroina negli ultimi dodici mesi, pensa di poter reperire la sostanza (26%); seguono, entrambe al 15%, le manifestazioni pubbliche e la strada.
Trend dei consumi di eroina Se il consumo recente di eroina dal 2006 al 2011 ha fatto registrare un lieve costante aumento, soprattutto nell’ultima rilevazione, quello corrente si mantiene stabile nel corso degli anni, con una lieve riduzione negli ultimi anni di indagine.
Stessa tendenza si riscontra anche nella fascia d’età più giovane: i consumi recenti sono quasi triplicati negli ultimi anni. Il consumo corrente, al contrario, dopo anni di andamento costante, nell’ultima indagine fa rilevare una lieve flessione.
L’articolo su Quotidiano Sanità