Gentile Direttore,
a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in molti presidi ospedalieri del territorio nazionale nel fare riferimento al distanziamento sociale si continua ad applicare il divieto della presenza del compagno o di altro accompagnatore durante il travaglio, in sala parto e in reparto. Il divieto di accesso ai servizi dell’area nascita a compagni e a persone di riferimento delle gestanti, non sempre peraltro esplicitato in maniera corretta e chiara, sta destabilizzando le partorienti; lo sconforto ed il senso di abbandono stanno comportando alle donne/coppie momenti di forte sconforto che oltre a determinare gli evidenti disagi, condizionano i diversi processi della nascita quale evento bio-psico- sociale carico di emozioni e di valenze affettive, influenzandone l’ andamento e ed il buon esito.
Le evidenze scientifiche: papà persona di riferimento della gestante in sala parto.
Secondo le società scientifiche di ostetriche SYRIO e SISOGN, i suddetti divieti applicati in modo inappropriato non tengono conto delle evidenze scientifiche recepite da istituzioni e società scientifiche nazionali ed internazionali:
– la WHO – World Health Organization attraverso il “Q&A on COVID-19, pregnancy, childbirth and breastfeeding” [1] dedicato all’informazione delle partorienti, secondo il quale “Tutte le donne in gravidanza, comprese quelle con infezioni COVID-19 confermata o sospetta, hanno diritto a cure di alta qualità prima, durante e dopo il parto. Ciò include l’assistenza prenatale, neonatale, postnatale, intrapartum e della salute mentale. Un’esperienza di parto sicura e positiva comprende: (…) Avere un compagno di scelta presente durante il parto;
– il RCOG – Royal College of Obstetrician & Gynaecologists, fino all’ultima versione pubblicata del documento “Coronavirus (COVID-19) Infection in Pregnancy
– Information for healthcare professionals” [2], nei quali è costantemente ribadita la fondamentale importanza di non lasciare la donna sola, dal punto di vista del diritto alla presenza di un “birth partner”;
– l’ISS – Istituto Superiore di Sanità, attraverso gli aggiornamenti nazionali e internazionali in materia “COVID-19 in gravidanza, parto e allattamento” [3], raccomanda espressamente, richiamando numerosi studi, la presenza del partner o di persona di fiducia scelto dalla donna. Sostiene la modifica dei normali protocolli dei Presidii per la corretta gestione dell’accompagnatore della partoriente, adottando a tal fine tutte le cautele per evitare il diffondersi del contagio nel reparto e la messa a rischio delle altre donne presenti, e qualora sintomatico o positivo al Covid-19, la possibilità di scegliere altro soggetto di fiducia;
– alcune Società e associazioni scientifiche Nazionali di ostetriche e ginecologi hanno espresso … “Auspicabile presenza del partner (o in sua assenza persona di fiducia della donna) in travaglio e durante il parto, dopo adeguato triage clinico-anamnestico con rispetto delle distanze ed utilizzo dei DPI “ [4] [5].
Le scriventi Società Scientifiche sono pertanto ad esortare le dirigenze sanitarie, politiche ed amministrative a tenere conto di quanto indicato dalle evidenze scientifiche ed invitano i decisori della pianificazione assistenziale a pensare, soprattutto in questo momento di fragilità della salute pubblica, all‘importanza della nascita ed alla sua valenza salutogenica e quindi a come tutelarla inderogabilmente in ogni suo aspetto biologico e sociale ai fini del pieno rispetto del diritto delle donne e dei loro nascituri a cure di qualità prima, durante e dopo il parto e di una società globalmente più sana.
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