Ma il problema è che un italiano su quattro ha problemi ad avere figli
I ginecologi italiani riuniti a Napoli presentano le loro indicazioni in tema di travaglio, taglio cesareo e clampaggio del cordone ombelicale. Non solo, dal capoluogo partenopeo, per promuovere scelte condivise e consapevoli, arrivano anche le nuove raccomandazioni sull’utilizzo della Contraccezione ormonale. I ginecologi hanno anche ribadito la loro contrarietà a scendere sotto gli standard di sicurezza stabiliti per i punti nascita. E dal congresso si rilancia anche l’allarme per l’infertilità che ormai riguarda il 25% della popolazione italiana
Non clampare precocemente il cordone ombelicale, non eseguire l’episiotomia di routine, non indurre il travaglio prima della 39ª settimana, eliminare il taglio cesareo di routine in tutte le donne con pregresso cesareo. Non obbligare al digiuno e proibire l’assunzione di liquidi alle donne in travaglio.
Sono queste in estrema sintesi le cinque raccomandazioni per contrastare l’inappropriatezza in tema di travaglio, taglio cesareo e clampaggio del cordone ombelicale lanciate dai ginecologi italiani riuniti a Napoli in occasione del Congresso nazionale Sigo, Aogoi, Augui, Agite 2019. Un Congresso, ha ricordato Antonio Chiantera, Co-presidente della kermesse, che vede la partecipazione di circa 1.500 discenti e 500 docenti. “Abbiamo voluto portare Il congresso nazionale dei ginecologi nel cuore di Napoli – ha detto – un motivo di orgoglio non solo per la nostra città, ma per i robusti contenuti scientifici che vengono trattati. Penso alle potenzialità contenute nello studio sulla placenta una sorta di ‘scatola nera’ di tutta la gravidanza che stiamo conducendo e che ci consentiranno di capire di più sulle morti intrauterine, di individuare le cause di patologie del feto e magari di poter predirre come la donna arriverà alla terza età. L’obiettivo è poter dare alle donne una certezza maggiore per il futuro”.
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