L’onere associato alle fratture da fragilità in Italia supera quello associato alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e all’ictus ischemico. L’analisi contenuta nel report ha anche messo a confronto una serie di Paesi denominati EU6: la prevalenza dell’osteoporosi in Italia (23,1% per le donne, 7,0% per gli uomini) nella fascia di età dai 50 anni in su è paragonabile infatti a quella di Francia, Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Nel 2017 si sono verificate 560mila nuove fratture ossee da fragilità (l’osteoporosi ad esempio che nel 2015 ha colpito 3,2 milioni di donne e 800mila uomini). Con costi che in tutto lo scorso anno hanno raggiunto i 9,4 miliardi, ma che entro il 2030 arriveranno a 11,9 miliardi: le previsioni indicano un aumento delle fratture da fragilità entro il 2030 in Italia del 22,4 per cento.
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