Hpv. I ginecologi Aogoi in campo: “Causa tumori a utero, ano, pene, testa e collo. Vaccino e screening indispensabili”

8 Mag 2017

L’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, Aogoi, lancia un messaggio alle istituzioni: servono più vaccinazione e screening per sconfiggere le patologie da Hpv. Questi due aspetti da soli non funzionano: i vaccini devono essere supportatti dagli esami di controllo e vicerversa. Ginecologi e ostetrici si schierano, così, in prima linea per promuovere una corretta informazione sulla prevenzione delle infezioni da Hpv che causano numerose e gravi neoplasie, non solo quelle della cervice dell’utero.

Non causa solo il carcinoma della cervice uterina, ma anche quasi tutti quelli dell’ano, circa la metà di quelli del pene, alcuni tumori di testa e collo, e la quasi totalità delle condilomatosi floride anogenitali. A fare chiarezza sulle conseguenze dell papillomavirus umano (Hpv) è l’Aogoi, l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani.

“Per questo motivo – ha sottolineato l’Associazione –  l’opzione di vaccinare entrambi i sessi, oltre a proteggere direttamente anche i maschi dalle gravi patologie da Hpv, garantisce la possibilità di interrompere la trasmissione del virus con maggiore efficacia e può contribuire ad aumentare l’adesione ai programmi vaccinali”.

Pur specificando l’importanza della vaccinazione, l’Aogoi precisa che comunque il vaccino da solo non basta: “solo vaccinazione e screening insieme sono in grado di sconfiggere il cancro del collo dell’utero e ridurre significativamente l’incidenza delle altre patologie extra-uterine connesse all’infezione da Hpv”.

Affichè il messaggio sia chiaro e non lasci spazio a fraintendimenti l’Associazione chede l’impegno delle Istituzioni e della comunità scientifica di farsi promotori e garanti di informazioni chiare, sintetiche, comprensibili e scientificamente supportate. In tal senso Aogoi è da anni impegnata a far comprendere ai cittadini e ai medici l’importanza di questa novità epocale della vaccinazione anti-Hpv che consente la prevenzione efficace del carcinoma della cervice uterina e delle altre patologie Hpv-correlate.

“La disponibilità di un vaccino contro i tipi di papillomavirus responsabili di gravi patologie, non solo a carico dell’apparato genitale maschile e femminile – ha aggiunto l’Aogoi –  rappresenta un enorme vantaggio in termini di salute pubblica e di riduzione dei costi sanitari per la cura di queste patologie. È tuttavia indispensabile ampliare la copertura vaccinale attraverso una capillare azione di informazione alla popolazione e di formazione del personale sanitario”.

Per l’Associazione il successo del nuovo vaccino 9-valente contro l’Hpv dipenderà dalla capacità dei ginecologi e degli altri operatori sanitari coinvolti di comprendere e far comprendere l’importanza di questa grande iniziativa di prevenzione nella sua valenza e nei suoi aspetti sanitari e sociali.

 

Da QS

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