In occasione dell’uscita del suo ultimo lavoro, “Alla nostra età, con la nostra bellezza” edito da Rizzoli, Onda ha intervistato Daria Colombo.
Come è cambiata Milano dagli anni ’90 descritti nel libro ad oggi, soprattutto per le donne?
Per anni ho visto Milano sonnecchiare. Oggi la città mi sembra più vitale che mai. Expo, certo, ma non solo. Arte, cultura, trasporti, welfare in generale.
Se posso permettermi la politica sulle donne è quella che ha fatto minori passi in avanti e là dove sono stati fatti il merito va all’associazionismo che ha fatto da pungolo.
“L’amicizia è una tela che si intreccia in due, dove i piccoli e i grandi segreti sono nodi da sbrogliare insieme per scegliere altri fili da comporre” e “…se si crede in un progetto bisogna darsi da fare perché vada bene…”: quanto conta l’amicizia e quanto il nostro proprio impegno, a suo modo di vedere, nella vita?
Certo che bisogna darsi da fare, sempre, innanzitutto per noi stessi, ma la coerenza a volte provoca grande solitudine. Solo l’amicizia può darti la forza di andare avanti. L’amicizia può salvarti la vita, lo dico per esperienza personale.
Alberta nel libro è molto interessata alla politica, e pensa che anche Lisa dovrebbe esserlo. Quanto sono importanti le quote rosa, in politica e in generale nella società?
La vera parità sarà raggiunta quando non ci sarà più questa necessità, ma dato che ora siamo ancora molto lontani da questo, ben vengano le quote rosa sia in politica che nella società.
Esiste oggi un movimento propositivo e apolitico per l’equità di genere e per le pari opportunità? O fatti ed idee derivano più da iniziative delle singole?
Non ne vedo uno solo, ce ne sono parecchi. Credo che riuscire a creare un reale coordinamento tra questi sarebbe molto importante.
“Anche io ho diritto di essere stanca”, quante volte lo dice una mamma? Qual è la vera forza delle donne?
Una mamma lo dice raramente, forse mai. Ce lo diciamo solo tra noi donne, prendiamo forza le une dalle altre aiutandoci psicologicamente e praticamente.
Questa è la nostra forza.
Scrivere questo libro che ha come protagoniste due donne cosa le ha lasciato dentro?
Non avrei potuto scriverlo se non le amassi così tanto!
Oltre ad Albi e Lisa, le due protagoniste, le pagine del romanzo contengono tanti piccoli cammei al femminile, piccole storie che raccontano di come le donne quasi sempre portino sulle spalle i maggiori pesi dell’esistenza e di come spesso lo facciano senza tanto clamore.