Due chiacchiere con Pier Antonio Bacci
Quali sono gli ultimi ritrovati per la cura della cellulite? Ne abbiamo parlato con il Prof. Pier Antonio Bacci, Docente di Chirurgia Estetica alla Scuola di Chirurgia dell’Università di Siena e Direttore della Beauty Medical School of Tuscany di Arezzo.
Professor Bacci quali sono le cause della cellulite?
La cellulite non è un’affezione particolarmente grave dal punto di vista medico ma, certamente, rappresenta l’inestetismo più diffuso ed il meno tollerato dal mondo femminile. Sebbene il termine cellulite intenda una infiammazione o un’infezione dei tessuti, nella maggior parte dei casi, si tratta di un’alterazione degenerativa e tossica dei tessuti interstiziali che causa la classica “buccia d’arancia”. Ciò si verifica perché gli adipociti, ossia le cellule del grasso sottocutaneo, si gonfiano e non comunicano più con il tessuto connettivo circostante che, mano a mano che si indurisce, si tende. Le cause vanno ricercate in una predisposizione genetica, in alimentazione e stili di vita non corretti, nel troppo stress, fumo e sedentarietà, problemi vascolari e squilibri ormonali.
Come si sviluppa la cellulite?
Sono quattro gli stadi di sviluppo delle cellulite. Nella prima fase le cellule rigonfiate, o ipertrofiche, comprimono vasi sanguigni e linfatici e il tessuto adiposo non più irrorato e ossigenato a dovere, dà origine ad un rigonfiamento chiamato edema. La seconda fase è quella detta fibrosa, la più comune alle donne, in cui la pelle assume il caratteristico aspetto a buccia di arancia; la terza è quella nodulare. L’ultimo stadio è quello sclerotico in cui compaiono vere e proprie cicatrici. Questa fase è spesso accompagnata anche da dolore poiché il sangue fatica a scorrere a causa dell’indurimento del tessuto adiposo che comprime i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. Immaginiamo l’evoluzione di una fresca e ghiotta mozzarella che, con il passare dei giorni, diventa secca, acida e giallognola, per la cellulite si ha un simile processo.
E’ tuttavia possibile curare la cellulite?
Certamente, la cellulite è quasi sempre espressione di una patologia per cui la diagnosi precoce e la definizione del tipo di alterazione costituisce un importante momento per la terapia che dovrà prevedere sempre una integrazione di metodologie mirate e ragionate. Prima si interviene, migliori saranno i risultati, tanto più che la cellulite di cui si lamentano tante donne, non è mai quella dell’ultimo stadio sulla quale non è invece possibile intervenire né con creme, massaggi, diete o chirurgia estetica. La diagnosi e la strategia terapeutica vanno effettuate da un professionista esperto in materia, come gli specialisti in chirurgia plastica, in dermatologia o malattie vascolari, così come i diplomati in medicina estetica.
Quali sono le terapie oggi attuate?
A seconda del tipo di alterazione dei tessuti si potrà scegliere una diversa terapia. Prendiamole in esame. La microterapia, che non è nient’altro che una innovazione indolore della mesoterapia, prevede l’iniezione diretta di farmaci mirati nella zona interessata da forme di cellulite localizzata a caratterizzata da edema. La tecnica aiuta a eliminare il gonfiore e a riattivare il processo di combustione dei grassi riducendo così l’effetto a buccia di arancia e il rimodellamento dell’area trattata. L’ossigeno-ozono terapia spezza i legami di carbonio delle membrane per cui può produrre cedimenti e per questo è utilizzata soltanto nelle piccole lipomatosi ribelli, anche se oggi viene sostituita dal laser. La laserlipolisi è invece una tecnica soft che, eseguita in anestesia locale o senza anestesia, permette di sciogliere il grasso attraverso l’energia emessa da una microsonda fine come un capello che elimina le piccole adiposità localizzate di prevalenza su cosce, glutei e mento. Il calore prodotto dal laser riesce anche a stimolare i fibroblasti, ossia le cellule tipiche del tessuto connettivo, e la produzione di collagene. L’effetto che si ottiene è quello di un rimodellamento della cute della zona trattata, conferendole tonicità e compattezza. Abbiamo poi il linfodrenaggio combinato: si tratta di una terapia in tre fasi. La prima consiste nell’applicazione di una particolare calzatura che comprimendo il piede spinge il sangue e la linfa, successivamente si utilizza una tuta che crea una sorta di tenue corrente elettrica tra gli arti inferiori e la spalla in modo da attivare il flusso dei liquidi verso l’alto e favorire il drenaggio e, nell’ultima fase, si ha l’eventuale somministrazione di farmaci e l’esposizione della zona interessata a una sequenza di impulsi laser a bassa energia, utili per riattivare il metabolismo delle cellule. La carbossiterapia ha lo scopo di migliorare la circolazione nei capillari sanguigni e rivitalizzare i tessuti in debito di ossigeno attraverso la microiniezioni di anidride carbonica a temperatura corporea nel derma e nell’ipoderma. E’ quindi la tipica cura della cellulite fibrosa e dolorosa. Vi è poi la radiofrequenza non ablativa, approvata negli Stati Uniti nel 2001, che combatte i rilassamenti della pelle, anche in caso di celluliti molli. Una sonda, proprio come una ecografia, viene passata sulla zona da trattare e la radiofrequenza interagendo con i tessuti profondi sviluppa calore. Quest’ultimo attiva una sorta di rimodellamento naturale che ristruttura le fibre di collagene esistenti e stimola i fibroblasti a produrne di nuovo. Il calore prodotto dalla radiofrequenza agisce sul microcircolo migliorando gli scambi metabolici in modo da stimolare l’arrivo delle sostanze nutritive e l’eliminazione delle scorie. Ma la maggiore novità è la Biodermogenesi, la metodica non invasiva a campi magnetici che ha rivoluzionato il trattamento delle smagliature e di quelle forme di cellulite caratterizzate da rallentamento della microcircolazione e tendenza alla lassità della cute.
Molti ricorrono ancora alla liposuzione per l’eliminazione della cellulite. Di che si tratta?
La liposuzione o liposcultura è una terapia chirurgica che permette l’eliminazione di adiposità localizzate in fianchi e gambe. Va eseguita in età adulta quando il numero di cellule adipose si è stabilizzato. La formazione di cuscinetti in età adulta è dovuta ad adipociti che accumulano grassi insaturi al loro interno, i quali possono gonfiarsi fino a dieci volte il loro volume. Una volta asportati con la liposuzione gli adipociti non si riformano e quelli residui, anche se aumentassero di volume, essendo in numero molto ridotto, non arriverebbero più a creare la situazione iniziale. Occorre tuttavia che l’intervento venga eseguito da un chirurgo esperto per evitare che sulla pelle si formino avvallamenti o irregolarità. Una liposcultura deve però essere seguita sempre da cicli di nutrizione a basso indice glicemico e sessioni di terapia fisica con Endermologie o Microvibrazione Compressiva.
Tra le cause della formazione della cellulite ha citato gli stili di vita. Quali comportamenti occorre assumere per prevenirla?
Occorre accompagnare le terapie a una dieta adeguata, compilata a seconda dello stato e della costituzionalità. La strategia per combattere la cellulite comincia dall’assoluta riduzione degli alimenti ad alto indice glicemico, come zuccheri, dolci e carboidrati. In particolare occorre ridurre questi zuccheri nella seconda parte della giornata. Poi è essenziale l’assunzione di liquidi, ne vanno bevuti molti, almeno due litri al giorno – soprattutto acqua ma vanno bene anche thé e tisane non zuccherate – perché aiutano a riassorbire i liquidi che si sono accumulati nella matrcie interstiziale, il nostro mare interno. La dieta deve essere ricca di frutta e verdura e con un moderato apporto di proteine. Tra i cibi sono da privilegiare i legumi, il pesce e le carni magre, mentre è bene ridurre il consumo carni rosse e abolire alcolici e superalcolici. Sarebbe opportuno evitare anche moderare l’uso di sale in cucina poiché il sodio trattiene i liquidi nell’organismo. No ad alimenti conservati, formaggi stagionati e insaccati.
Quali altri comportamenti consiglia?
Attività fisica da svolgere con costanza. La sedentarietà è amica della buccia d’arancia. Per aiutare a combattere la cellulite nei primi due stadi, sono consigliate tutte quelle attività che favoriscono la circolazione, specie quelle di tipo aerobico a bassa intensità e di lunga durata. Così facendo si migliora l’efficienza del sistema cardiocircolatorio e si riattiva il microcircolo, e si aiuta a disinfiammare la parte interessata dai cuscinetti. Sono sufficienti anche semplici attività: camminare a passo svelto, andare in bicicletta, pattinare per 50-60 minuti e con continuità. Vanno benissimo anche le attività in acqua: muoversi in piscina è come sottoporsi a un linfodrenaggio in grado di favorire l’eliminazione di liquidi in eccesso e lo smaltimento di tossine attraverso la circolazione linfatica. Occorre però ricordare che il 50% delle cause della cellulite dipendono dalla dieta, dalla sedentarietà, dagli ormoni e dalla scarsa depurazione intestinale, per cui il 50% della cura starà proprio nel migliore stile di vita e nell’uso delle terapie di base fisioterapiche come Endermologie e Microvibrazione Compressiva.
Qualche altro accorgimento?
Le scarpe. Il tacco troppo alto o le ballerine possono favorire l’insorgere di cellulite perché alterano la circolazione vascolare del piede che invece è fondamentale per una buona funzionalità vascolare degli arti inferiori, causando così il ristagno su cosce e glutei. Ed infine il sorriso, perché sorridere fa bene anche alle gambe.
Francesca Morelli