Il 20% eccede con l’alcol e il 15% fuma più di 20 sigarette. Parte la VI edizione di “Non fare autogol”. Il presidente Carmine Pinto: “Andremo con i calciatori nei venti capoluoghi di Regione, il nostro testimonial è Massimiliano Allegri”. L’allenatore della Juventus: “Lo sport aiuta a trasmettere messaggi di salute”
Nella fascia d’età compresa fra gli 11 e i 17 anni, quasi il 20% eccede con le bevande alcoliche. Comportamenti a rischio che possono favorire lo sviluppo di un tumore da adulti, ma 7 ragazzi su 10 non sanno che il 40% delle neoplasie può essere evitato con uno stile di vita sano e che la prevenzione secondaria, come l’adesione alle campagne di screening attivate nel nostro Paese, fa aumentare in modo significativo la sopravvivenza attraverso una diagnosi tempestiva.
Tutti elementi che preoccupano l’Aiom che per questo ha promosso la VI edizione di Non fare autogol, presentata al XVII Congresso nazionale della società scientifica in corso a Roma. “È il più importante progetto di informazione mai realizzato in Italia sui fattori di rischio oncologico, indirizzato agli studenti delle scuole superiori – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente Nazionale AIOM -. A partire da novembre fino a giugno 2016, l’iniziativa toccherà i 20 capoluoghi di Regione e coinvolgerà gli Assessorati regionali alla Sanità. In questo modo andremo in città mai coinvolte nelle precedenti edizioni, con una forte collaborazione con le Istituzioni locali. Non solo. Quest’anno il nostro testimonial di punta è Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, che coordina la squadra della prevenzione composta da grandi giocatori della serie A e dagli allenatori. Come nel calcio, anche nella lotta al cancro è infatti fondamentale il lavoro in team. Entriamo nelle classi per insegnare ai ragazzi le regole per combattere i ‘7 vizi capitali’: fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione scorretta, eccessiva esposizione al sole e alle lampade solari, sesso non protetto e doping”.
Nel 2015 sono previsti nel nostro Paese 363.300 nuovi casi di tumore e alcune neoplasie, come il cancro del seno e il melanoma, sono in aumento fra i giovani. Gli under 40 sono fra i più colpiti da questo tumore della pelle: il 20% delle diagnosi è riscontrato in pazienti di età compresa fra 15 e 39 anni. “Rappresentiamo un esempio per i ragazzi – sottolinea l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri -. Questo ci dà grandi responsabilità. Lo sport può rappresentare lo strumento per far capire ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che ho deciso di partecipare a un’iniziativa così importante. Non si devono mai sottovalutare due aspetti legati al calcio, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.
Non fare autogolgode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) ed è reso possibile grazie ad un educational grant di Roche S.p.a.. Le conseguenze della diffusione dei comportamenti a rischio sono evidenti fra gli adulti: nel nostro Paese infatti più di un terzo della popolazione over 18 (35,6%) è in sovrappeso e un cittadino su dieci è obeso (10,4%, circa 6 milioni di persone). Oltre il 15% degli studenti di 15 anni e più del 12% delle 15enni dichiarano di bere uno o più drink al giorno. Spesso il bicchiere in mano è accompagnato dalla sigaretta: un milione e centomila ragazzi tra i 15 e i 24 anni fumano regolarmente, il 15% di loro consuma fino a 24 “bionde” al giorno.
“La prevenzione oncologica rimane ancora un tabù, soprattutto nelle scuole, che sono il luogo deputato a formare i giovani – sottolinea il prof. Carmelo Iacono, presidente Fondazione AIOM -. Lo confermano i dati sugli stili di vita scorretti, che evidenziano come i ragazzi italiani non siano consapevoli dei rischi che corrono. A scuola, purtroppo, si parla ancora troppo poco di questi argomenti. Nelle precedenti cinque edizioni abbiamo organizzato 100 incontri, distribuito un milione di opuscoli e coinvolto 3.000 scuole superiori. Dove siamo intervenuti, nei primi cinque anni, la consapevolezza dei ragazzi è aumentata del 50%”.
L’articolo su Quotidiano Sanità