L’American Heart Association fa il punto sulle disparità di genere nel diabete mellito

28 Dic 2015

Le donne con diabete di tipo 2 hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la malattia coronarica rispetto agli uomini, e hanno anche bisogno di un’attività fisica più intensa e frequente per ridurre il rischio di ictus e di infarto, secondo una nuova linea giuda dell’American Heart Association (Aha) pubblicata sulla rivista Circulation. «In generale maschi e femmine hanno tassi di incidenza sovrapponibili per diabete di tipo 2, ma le malattie cardiovascolari possono essere più letali nelle donne di quanto lo siano per gli uomini» esordisce Judith Regensteiner, presidente del gruppo di esperti che hanno preparato il documento e direttore del Centro per la ricerca sulla salute delle donne alla Scuola di medicina dell’Università del Colorado a Denver. «Alcuni fattori di rischio per malattie cardiache e ictus colpiscono le donne in modo diverso rispetto agli uomini» aggiungono gli autori, sottolineando che le pazienti con diabete di tipo 2 hanno attacchi cardiaci in età più precoce dei maschi, e che il loro tasso di mortalità è più frequente.

Le donne, inoltre, sono anche meno propense a sottoporsi a procedure come l’angioplastica o il bypass coronarico; hanno meno probabilità di assumere farmaci ipocolesterolemizzanti o antipertensivi; sviluppano diabete di tipo 2 anche sulla base di differenze di genere, come nel caso del diabete gestazionale o della sindrome da ovaio policistico. Il documento Aha rileva inoltre che le ispaniche e le afro-americane con diabete di tipo 2 sono a rischio di malattia coronarica e ictus in modo sproporzionatamente elevato rispetto ai diabetici maschi. «Ma le donne con diabete di tipo 2 beneficiano più degli uomini di una dieta salutare e una maggiore attività fisica» riprende Regensteiner, sottolineando tuttavia che l’esercizio fisico deve essere più intenso e frequente. Secondo gli autori molto è stato fatto, ma servono ulteriori ricerche per chiarire i motivi per cui le donne reagiscono in modo diverso ad alcuni farmaci, e perché il rischio di morte cardiovascolare è maggiore tra le minoranze etniche. «Per ridurre le diversità di genere nei diabetici dobbiamo capirne le ragioni biologiche e fare prevenzione cardiovascolare in entrambi i sessi senza disparità» concludono gli autori.

Circulation. 2015. DOI:10.1161/CIR.0000000000000343 http://circ.ahajournals.org/content/early/2015/12/06/CIR.0000000000000343.long

Da Doctor33

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