Nasce un network italiano di ricercatrici eccellenti, che vogliono promuovere il loro lavoro, ma soprattutto aiutare le ragazze
di Cristina Lacava
«Vogliamo far vedere che si può stare in un mondo pulito e andare avanti senza compromessi, solo con il merito. Il nostro è un messaggio ottimista, rivolto soprattutto alle giovani ricercatrici. non bisogna piangersi addosso ma portare avanti le proprie battaglie»: Adriana Albini è la presidente di TIWS (Top Italian Women Scientists), un network di una cinquantina di scienziate italiane leader nelle neuroscienze, nel settore biomedicale e nelle scienze cliniche che vogliono farsi conoscere e promuovere la ricerca femminile in un mondo che, va detto, è ancora molto maschile. Tiws si è presentato durante l’ultimo congresso di Onda (l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna), ma ora vorrebbe camminare con le proprie gambe e ha in preparazione un convegno: «Del club fanno parte le ricercatrici di maggior impatto in tutto il mondo, perché le abbiamo selezionate in modo obiettivo, sulla base dell’indice di citazioni scientifiche. Non volevamo i soliti nomi, insomma, ma solo l’eccellenza» continua Albini, che è presidente della Fondazione MultiMedica Onlus.
Tra le prime ad aderire, Ariela Benigni dell’Istituto Mario Negri, Elisabetta Dejana dell’IFOM, Sonia Levi, professore all’università Vita-Salute San Raffaele, Maria Grazia Daidone dell’Istituto nazionale dei tumori e Anna Pia Ferraretti del SISMeR di Bologna. «Vorremmo fare mentoring, promuovere dei premi per le giovani ricercatrici, far conoscere loro le opportunità lavorative, scambiandoci alla luce del sole – ad esempio attraverso un nostro sito – informazioni che troppo spesso ci si passa sotto banco».
Da Io Donna