La scorsa settimana Onda ha distribuito nelle scuole superiori milanesi l’opuscolo divulgativo sulle malattie sessualmente trasmissibili (MST) “Sai riconoscere le tue nemiche?”. Su queste tematiche abbiamo voluto sentire il parere della Dott.ssa Rossella Nappi, Professore Associato di Clinica Ostetrica e Ginecologica presso il Centro di Ricerca per la Procreazione Medicalmente Assistita e Servizio di Endocrinologia Ginecologica e della Menopausa, presso IRCCS Policlinico San Matteo, Università degli Studi, Pavia.
Quali sono i consigli che uno specialista può dare ai giovani relativamente alle MST?
Preservativo, preservativo, preservativo!!! Solo il sesso sicuro ci può proteggere dalle MST. Occhio a bruciori, irritazioni e piccole escrescenze degli organi genitali.
Quando un rapporto si definisce a rischio? E in questo caso a chi rivolgersi?
Sono in linea teorica a rischio tutti i rapporti senza il preservativo, soprattutto con un partner occasionale. Nel dubbio meglio parlarne al proprio medico di fiducia.
Ogni quanto tempo andrebbe fatta una visita ginecologica? E dall’andrologo? E da che età è consigliabile effettuare la prima visita?
Donne giovani e sessualmente attive dovrebbero fare la visita ginecologica tutti gli anni e il paptest (per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero) sulla base del consiglio del ginecologo, ma almeno ogni 3 anni, come previsto dalle campagne nazionali di screening e di diagnosi precoce. La visita ginecologica può essere fatta anche per preparasi ai rapporti sessuali, facendo solo una chiacchierata con il ginecologo, per saperne di più su tutti i metodi di contraccezione. Certamente andrebbe fatta almeno 6-12 mesi dopo i primi rapporti sessuali. La visita andrologica si sta diffondendo tra i giovani maschi; certamente entro i 20 anni aiuterebbe molto a prevenire la diffusione di MTS e le cause di infertilità futura.
Come mai, a Suo avviso, si parla tanto di HIV e molto meno delle altre patologie? Da una ricerca di ONDa del 2011 è infatti emerso che il 90% degli adolescenti intervistati conosce l’AIDS, mentre altre malattie come herpes genitale, clamidia, ed epatite sono conosciute solo da circa il 10% degli adolescenti. Cosa si potrebbe fare di più?
Parlare di infezioni che hanno a che fare con la sessualità non è sempre facile ed esistono ancora numerosi taboo’ ad affrontare un dialogo sereno sulla sessualità maschile e femminile. I ragazzi credono di sapere già tutto e fanno fatica a confrontarsi con i medici e, tantomeno, con la famiglia che spesso delega alla scuola una educazione sessuale purtroppo troppo “cattedratica” e, talora, slegata dalla realtà giovanile . Il nostro compito è informarli al meglio, in modo facile da comprendere e senza uno spirito terrorizzante, favorendo l’accesso agli ambulatori medici dei consultori e degli “spazi giovani” per un dialogo franco e senza barriere.
Esistono false convinzioni sulle MST, in base alla sua esperienza quali sono?
Ho sentito di tutto, ma mi viene in mente: Non si possono prendere rischi con il primo rapporto sessuale perche’ la vagina è chiusa, il preservativo è per chi fa’ “un sesso sporco”, se ti metti “la coca-cola”in vagina disinfetti tutto e non resti neanche incinta…Puo’ bastare?