E’ il primo sodalizio gestito da donne malate al IV Stadio e rivolto alle malate metastatiche. Si avvale della collaborazione di chi ha già vissuto la malattia ma persino di persone “ancora sane”. Nata il 13 ottobre, giornata che negli USA è quella di sensibilizzazione dedicata, punta a far introdurre in Italia (prima in Europa) la stessa giornata
L’Associazione Italiana Tumore al Seno Metastatico – Noi ci siamo, è un nuovo e primo sodalizio curato e gestito da donne malate al IV Stadio e rivolto alle malate metastatiche. Si avvale anche della collaborazione di persone che già hanno vissuto l’esperienza del cancro primario al seno e perfino di persone “ancora sane” che per loro fortuna non hanno ancora avuto esperienza diretta della malattia. “Questo – dichiara il presidente dell’associazione Mimma Panaccione – perché crediamo fortemente nell’utilità di costruire ponti e non muri.”
“L’associazione – spiega Panaccione – è nata in un giorno particolarmente simbolico per il Tumore al seno metastatico: il 13 ottobre. Infatti, in questa data si celebra la “giornata di sensibilizzazione per il cancro al seno metastatico” e lo si fa solo in America grazie alla lotta di 9 donne che hanno “marciato” verso la casa Bianca nell’estate del 2009- Per questo, tra i primi progetti della neonata associazione è prioritaria la richiesta del riconoscimento di questa giornata dedicata al cancro al seno metastatico in Italia, che così diventerebbe il primo Paese a farlo in Europa e il secondo nel mondo”.
Per l’Associazione il malato di cancro al seno metastatico vive una particolare condizione non solo clinica, ma anche psicologica e sociale che lo vede emarginato e costretto alla solitudine se non addirittura alla vergogna. Questo anche a causa della grande disinformazione verso la malattia metastatica e perché l’argomento viene troppo spesso censurato e trattato come un tabù. L’associazione vuole accendere i riflettori sugli oltre 30mila malati di cancro al seno metastatico in Italia e per farlo (fanno sapere) ha in serbo molti progetti, a breve e lunga scadenza , “per iniziare a trasformare il piccolo vagito di oggi nella voce tonante di domani” afferma il Presidente Panaccione.
Da QS