Il 14 dicembre 2017, tramite un Accordo Stato-Regioni, sono state approvate le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, elaborate da un gruppo di lavoro multidisciplinare di cui hanno fatto parte rappresentanti del Ministero della Salute, di aziende sanitarie, di Università ed esponenti di società scientifiche di settore. Prendendo come base la Carta dei Diritti del Paziente Oncologico all’appropriato e tempestivo supporto nutrizionale, preparata nel 2017 da Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) e Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe), con il contributo di altre società scientifiche e di associazioni di pazienti, queste linee guida si pongono come obiettivo la definizione dello screening nutrizionale e dei bisogni specifici in ambito nutrizionale.
Nel documento inoltre viene presentato un modello organizzativo che, tramite un percorso integrato, può permettere lo svolgimento di un programma nutrizionale personalizzato e associato al trattamento oncologico sin dal primo accesso ai servizi, senza dimenticare una parte dedicata alla formazione degli operatori sanitari.
I temi della nutrizione sono di importanza non trascurabile in oncologia, dal momento che tra i pazienti con tumore le alterazioni dello stato nutrizionale sono all’ordine del giorno. Volendo ragionare su alcune cifre, l’80% dei pazienti con neoplasia del tratto gastrointestinale superiore e il 60% di quelli con neoplasia polmonare presentano una perdita di peso già quando ricevono la diagnosi della malattia. Perdite di peso anche in fasi successive si riscontrano nel 72% dei pazienti con tumori pancreatici, nel 69% di quelli con neoplasie esofagee, nel 67% di quelli con neoplasie gastriche, nel 57% di quelli con tumori di testa o collo, nel 34% di quelli con neoplasie del colon retto, nel il 31% dei casi di linfoma non-Hodgking.
Ci si aspetta che queste raccomandazioni siano in grado di ridurre nella pratica medica le complicanze derivanti da problemi di malnutrizione, che possono interferire con le cure e peggiorare la qualità della vita, e di facilitare il recupero di un buono stato nutrizionale e della salute fisica.
Per arrivare a questo risultato si sottolinea la necessità di una serie di valutazioni individuali del paziente basate sulla storia clinica, sui trattamenti effettuati e in corso, sulla presenza di sintomi non controllati, sulla rilevazione di parametri fisici e su test di laboratorio, in vari momenti del percorso diagnostico-terapeutico. La valutazione deve essere effettuata secondo il programma anche in caso di iniziale assenza di modificazioni dello stato nutrizionale, in modo da gestire eventuali problematiche in fase precoce, e dovrà essere inclusa nella documentazione clinica e comunicata al medico di medicina generale. Il passo successivo prevede che, riconosciuto e valutato l’eventuale problema nutrizionale, si prepari un piano di intervento.
Il documento definisce anche i compiti delle varie figure coinvolte in modo da garantire una continuità assistenziale ospedale-territorio, e che comprendono il medico di medicina generale, il medico nutrizionista, il dietista, l’infermiere territoriale, il farmacista, ed eventualmente lo psicologo.
Ministero della salute
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2682
Da Doctor33