Rapporto medico-paziente. “Diritti e doveri”, decalogo e vademecum per fare chiarezza. Al via la campagna di Cittadinanzattiva

3 Nov 2017

Una “cura di coppia”, non per ricostruire le più classiche relazioni d’amore, bensì il rapporto tra medico e paziente. È questo l’obiettivo della nuova campagna, lanciata oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato presso la Fnomceo. Il progetto vuole aumentare la consapevolezza dei diritti e doveri di medico e paziente, affinché, il primo rispetti a pieno la propria missione di cura e il secondo diventi sempre più cosciente dell’importanza della sua partecipazione. IL DECALOGO e IL VADEMECUM

La relazione tra medico e paziente è in difficoltà. Da una parte ci sono i cittadini: in circa 8 casi su 10 segnalano poca sensibilità nell’ascolto o poca empatia. Dall’altra i professionisti: circa un medico su 3 ritiene insufficiente o inadeguato il tempo a disposizione per la cura. I dati, emersi da un’indagine di Cittadinanzattiva, hanno spinto la stessa associazione ad ideare un progetto per aiutare questa relazione a superare la crisi in corso.

Prende il via oggi la nuova campagna “cura di coppia”, nata grazie alla collaborazione della Fnomceo e di associazioni di pazienti, esperti e oltre 20 tra organizzazioni di professionisti e strutture sanitarie. Pronti un decalogo e un vademecum che saranno diffusione attraverso i canali digital.

La mission del progetto
L’iniziativa, realizzata con il contributo non condizionato di AbbVie, intende contribuire a migliorare la relazione tra il medico e il paziente. “Questo perché – hanno spiegato i promotori – siamo consapevoli che il trattamento clinico corretto è una scelta importante da fare, che non può prescindere da empatia, conoscenza e fiducia fra chi cura e chi è curato. L’obiettivo generale del progetto è dunque quello di creare consapevolezza relativa ai diritti e doveri che il medico ha nei confronti del paziente, nel pieno esercizio della propria missione di cura. Parallelamente, l’iniziativa focalizza le energie anche sui diritti e doveri del paziente affinché diventi sempre più cosciente del fatto che la propria partecipazione attiva e informata, oltre alla piena adesione al percorso di cura proposto, sono fattori determinanti per il ripristino dei livelli di salute”.

Il rapporto medico-paziente, l’indagine di Cittadinanzattiva
Una persona su 3 trova nel medico scarsa disponibilità a orientarla tra i servizi. Una su 4 si confronta con un linguaggio troppo tecnico e poco comprensibile. Ancora, una su 5 ha vissuto scarsa attenzione al dolore. D’altro canto, anche medici, in ugual proporzione riscontrno difficoltà per mancanza di personale e in un caso su 5 per cattiva organizzazione dei servizi. In aggiunta, non esiste ancora nel percorso di laurea del medico una formazione specifica sui temi della comunicazione e relazione.

“Questo lavoro – ha detto Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva – è il risultato di un percorso fatto insieme a molti compagni di viaggio. Mi riferisco soprattutto alla Federazione nazionale degli ordini dei medici perché i cambiamenti non si fanno solo a colpi di legge, ma si realizzano soprattutto con le azioni quotidiane e con le collaborazioni autentiche, come queste”.

“Siamo partiti dalla necessità di agire su aspetti cruciali – ha continuato Aceti – generati in parte da comportamenti individuali, in parte da carenze organizzative o disposizioni cieche. Tutto ciò rischia di trasformarsi in conflitti e contenziosi evitabili e che danneggiano la relazione ed il successo delle cure. Per questo abbiamo realizzato un decalogo, cioè dieci consigli per essere consapevoli dei rispettivi diritti e doveri, indicati nella Carta europea dei diritti del malato e nel Codice deontologico dei medici. E’ questo il modo semplice e chiaro con il quale vogliamo aiutare medici e cittadini a mettere in pratica ogni giorno i propri diritti e doveri”.

Il rapporto medico paziente è basato su fiducia e rispetto, per entrambi. Così si concludeva, per ambedue le parti, appunto, un decalogo sul rapporto medico-paziente che già nel settembre del 2008 l’Ordine dei Medici di Gorizia aveva stilato insieme al locale comitato di Cittadinanzattiva – ha ricordato Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo che ha patrocinato la campagna – Ora, a distanza di nove anni, arriva questa bella iniziativa nazionale, a confermare la validità di quell’intuizione e ad ampliarne la portata. Non cambia però la sostanza: tutti e due i decaloghi, quello di oggi e il suo predecessore, rimarcano l’importanza, nella relazione di cura, dell’accoglienza, dell’ascolto, della condivisione, dell’informazione, della comunicazione. Principi che sono stati fatti propri anche dal nostro Codice Deontologico quando, all’articolo 20, considera il tempo della comunicazione quale tempo di cura”.

I canali di diffusione della campagna
Tutte le iniziative viaggeranno online, sui principali social network, e offline, attraverso la distribuzione del materiale cartaceo di vademecum e decalogo che saranno disponibili presso le sedi del Tribunale per i diritti del malato e delle associazioni di pazienti coinvolte nella campagna, oltre che nelle strutture sanitarie e negli studi medici che aderiranno all’iniziativa. Il sito web, interamente dedicato alla campagna (www.curadicoppia.it), sarà attivo entro un mese.

 

Da QS

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