La combinazione incrementa significativamente la sopravvivenza e riduce del 51% il rischio di morte. Lo sottolinea lo studio KEYNOTE-189 presentato al congresso dell’American Association for Cancer Research.
La combinazione di pembrolizumab, molecola immuno-oncologica, e chemioterapia migliora significativamente la sopravvivenza dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso metastatico di nuova diagnosi e riduce del 51% il rischio di morte rispetto alla sola chemioterapia, indipendentemente dall’espressione di PD-L1.
Lo confermano i risultati dello studio di fase III KEYNOTE-189 presentati oggi al congresso annuale dell’American Association for Cancer Research (AACR), in corso a Chicago fino al 18 aprile.
Lo studio è stato contemporaneamente pubblicato sul New England Journal of Medicine.
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