Le app non sono affidabili, perché calcolano solo un giorno e non tutta la finestra fertile. Uno studio americano, infatti, suggerisce che le donne che si affidano a Internet o alle app per calcolare il “momento migliore” possono incappare in indicazioni sbagliate.
(Reuters Health) – I ricercatori hanno testato 20 siti web e 33 app progettate per aiutare a prevedere i giorni di maggiore fartilità. Generalmente, una donna con un ciclo mestruale standard di 28 giorni ovula attorno al quindicesimo giorno, che sarebbe anche l’ultimo di una finestra fertile di sei giorni. Quando i ricercatori hanno chiesto alle app e ai siti di indicare una finestra fertile per una donna con un ciclo di 28 giorni, molti hanno previsto in modo affidabile il giorno dell’ovulazione, ma solo pochi hanno individuato la finestra fertile corretta.
“Prima di usare qualsiasi sito o app, le donne devono capire che la vera finestra fertile è composta dal giorno dell’ovulazione più i cinque giorni precedenti”, ha detto l’autore principale dello studio, Dr. Robert Setton, ricercatore presso il Weill Cornell Medicine e il New York Presbyterian Hospital. “Le donne possono usare l’app o il sito web per ricevere un aiuto a prevedere la data dell’ovulazione e usarla come guida per il resto della finestra fertile”, ha aggiunto Setton.
Lo studio nel dettaglio
Il gruppo di lavoro ha testato tutti i siti e le app sottoponendo lo stesso caso: una donna con un ciclo di 28 giorni e 4 giorni di mestruazioni, il cui ultimo ciclo è iniziato il primo gennaio. Lo studio ha riscontrato che l’80% dei siti e l’87% delle app che prevedevano il giorno di ovulazione hanno detto correttamente che sarebbe avvenuta il 15 gennaio.
Tuttavia, solo un sito e tre app hanno previsto correttamente una finestra fertile dal 10 al 15 gennaio. “Un limite dello studio è che abbiamo incluso solo app e siti gratuiti”, riconoscono gli autori. Inoltre, la ricerca non ha analizzato quanto spesso le coppie decidono di avere rapporti in base alla finestra fertile suggerita da questi strumenti, né ha indagato sulla quantità dei concepimenti.
Fonte: Obstetrics and Ginecology 2016