Il carcinoma del colon-retto è abbastanza raro prima dei 40 anni, ma diventa più frequente a partire dai 60 fino a raggiungere i picchi massimi verso gli 80 anni, colpendo in egual misura uomini e donne.
Rappresenta il secondo tumore maligno per frequenza e mortalità nei paesi occidentali.
Come qualsiasi altro tipo di tumore, anche quello del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste quest’organo.
Molte sono le cause che concorrono a determinare la malattia:
Per quanto riguarda i sintomi, campanello d’allarme è la perdita di sangue con le feci. È possibile che, specie per la sede colica, possa manifestarsi con uno stato occlusivo intestinale o, per quello a sede rettale, con un frequente e insoddisfacente stimolo alla defecazione. A malattia avanzata i sintomi e/o i segni possono essere rappresentati da sanguinamenti importanti di colore rosso visibili ad occhio nudo, feci nere, dolore addominale e rettale, alterazioni dell’alvo, sideropenia (cali importanti di ferro), calo ponderale, massa addominale, occlusione intestinale (10-15% dei casi), fino ad arrivare alla perforazione (2-5%).
Nel caso del tumore del colon-retto, lo screening è volto a identificare una possibile lesione tumorale in fase iniziale: quanto la diagnosi è più precoce, tanto più probabile sarà riuscire a modificare la storia naturale della malattia attraverso un trattamento efficace e conservativo.
Lo screening è realizzato tramite la ricerca del sangue nelle feci. Come per ogni screening è importante ripetere il test ogni volta a intervalli stabiliti. È un test di facile esecuzione, poco costoso e caratterizzato da un’elevata sensibilità e specificità.
Nel caso di test positivo è necessario procedere con un approfondimento clinico (volto all’individuazione di eventuali masse attraverso la palpazione dell’addome e l’esplorazione rettale) e strumentale. Tra le indagini strumentali, l’esame più specifico è la colonscopia che, grazie alla possibilità di eseguire nella medesima seduta una biopsia, consente di procedere subito con l’esame istologico.
La terapia di scelta è la chirurgia.
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AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica
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AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
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Fra Parentesi – Risposte, idee e molto altro per me (e il mio tumore)
LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
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SICO – Società Italiana Chirurgia Oncologica
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Tumori in Italia
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La prima edizione del Congresso Onda sulla salute della donna è giunta dopo tanti sforzi e passi avanti compiuti in questi ultimi anni per promuovere una medicina genere-specifica.
La presenza di alcuni tipi di varianti patogenetiche (cosiddette “mutazioni”) a carico dei geni BRCA aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare alcuni tumori, in particolare alla mammella e all’ovaio. Si stima che circa il 5-10% dei tumori della mammella e circa il 10-20% dei tumori ovarici riconoscano una base di predisposizione ereditaria, di cui i geni BRCA rappresentano la frazione più rilevante.